L’`Aqidah Tahawiyyah.

L’`Aqidah Tahawiyyah.

Introduzione

Nel Nome di Allah Il Misericordioso, Il Compassionevole, Il Misericordioso.

Imam Abu Ja`far al-Tahawi:
Si può dire che l’Imam Abu Ja`far al-Tahawi rappresenti il credo sia degli Ash`ariti che -soprattutto- dei Maturiditi, dal momento che seguiva anche il madhhab Hanafi. Abbiamo perciò deciso di includere l’intero testo tradotto della sua “Dichiarazione della Dottrina Islamica” comunemente conosciuta come “L`Aqidah Tahawiyyah”. Questo testo, rappresentativo del punto di vista di Ahl as-Sunnah wa al-Jama`ah, è stato di gran lunga l’opera di riferimento per il credo islamico più ampliamente acclamata e certamente indispensabile; il testo che segue ne é la completa traduzione in italiano.

L’ Imam Abu Ja`far Ahmad ibn Muhammad al-Azdi, conosciuto come Imam Tahawi dal nome della città di nascita in Egitto, è una delle più notevoli autorità del mondo islamico negli hadith e nella giurisprudenza (Fiqh). E’ vissuto in un epoca in cui insegnavano e praticavano sia i discepoli diretti che quelli indiretti  dei Quattro Imam della Legge sacra. Questo periodo fu l’epoca più importante per gli studi di Hadith e Fiqh, e l’Imam Tahawi studiò con tutte le autorità viventi dell’epoca. Al-Badr al-`Ayni disse che quando Ahmad ibn Hanbal morì, Tahawi aveva 12 anni; quando morì Bukhari, ne aveva 27; quando morì Muslim, ne aveva 32; quando morì Ibn Majah, ne aveva 44; quando morì Abu Dawud, ne aveva 46; quando morì Tirmidhi, ne aveva 50; quando morì Nisa’i, ne aveva 74. Kawthari riporta ciò menzionando il consenso dei sapienti sul fatto che riunì in sé la completa conoscenza della scienza dell’hadith e di quella del Fiqh, un consenso che comprende, tra gli altri, al-`Ayni e al-Dhahabi, con l’eccezione isolata di Ibn Taymiyyah con la sua opinione che Tahawi non fosse molto esperto nella scienza dell’hadith; opinione nettamente contraddetta da Ibn Kathir che nella sua nota su Tahawi in “al-Bidaya wa al-Nihaya” dice: “Egli è uno dei fidati narratori di comprovata affidabilità, ed uno dei massimi memorizzatori di hadith“. Kawthari definisce il parere di Ibn Taymiyya come “un’altra delle sue congetture a casaccio”, ed afferma: “Nessuno disconosce la conoscenza di Tahawi degli ahadith difettosi, se non qualcuno le cui proprie mancanze non hanno rimedio, e possa Allah proteggerci da ciò”.

Tahawi iniziò i suoi studi con lo zio materno Isma`il ibn Yahya al-Muzani,  uno dei  principali studenti dell’Imam Shafi`i. Ma comunque, si sentì istintivamente attratto al corpus delle opere dell’Imam Abu Hanifa.  Difatti,  aveva  visto  il  suo  zio  ed  insegnante  rifarsi  alle  opere  dei  sapienti  Hanafiti  per risolvere  spinose  questioni  di  fiqh,  basandosi  pesantemente  sugli  scritti  dei  due  principali compagni di Abu Hanifa: Muhammad ibn al-Hasan al-Shaybani ed Abu Yusuf, che avevano codificato il fiqh Hanafi. Ciò lo condusse a rivolgere tutta la sua attenzione allo studio delle opere Hanafi ed infine ad aderire alla scuola Hanafi. Così egli spicca non solo come seguace di spicco della scuola Hanafi,  ma bensì, considerando la sua vasta erudizione e le rimarchevoli capacità di assimilazione, come  uno  dei  suoi  principali  sapienti.  Le  sue  monumentali  opere  sapienziali,  come  il  “Sharh Ma`ani  al-Athar” ed  il  “Mushkil  al-Athar“,  sono  di  portata  enciclopedica  e  da  lungo  tempo sono  considerate  indispensabili  per  la  formazione  degli  studenti  di  fiqh.  Egli  era  infatti  un mujtahid  a  tutti  i  livelli  ed  era  estremamente  familiare  con  il  fiqh  di  tutte  e  quattro  le scuole,  come  affermato  da  Ibn  `Abd  al-Barr  e  riportato  da  Kawthari,  e  come  mostrato  dall’opera dello stesso Tahawi sulla giurisprudenza comparativa, intitolato “Ikhtilaf al-Fuqaha’“.

La  “Dottrina”  (al-`Aqidah)  di  Tahawi,  sebbene  di  piccole  dimensioni,  è  uno  testo  basilare  per tutti  i  tempi,  elencando  ciò  che  un  Musulmano  deve  conoscere  e  credere  e  comprendere interiormente. Vi è consenso tra i Compagni,  i Seguaci  e tutte le principali autorità islamiche come i quattro  Imam  ed  i  loro  seguaci  autorevoli,  sulle  dottrine  elencate  in  quest’opera,  che  sono interamente  dedotte  da  indiscusse  fonti  primarie  della  Religione:  il  Santo  Corano  e  gli  Hadith confermati.  Trattandosi  di un testo di  dottrina  Islamica,  questo  lavoro  sintetizza  sia  gli  argomenti presenti  in  queste  due  fonti  per  definire  la  corretta  dottrina,  sia  gli  argomenti  avanzati  per confutare le opinioni delle sette che avevano deviato dalla Sunna.
Riguardo  le  sette  menzionate  in  quest’opera,  sarebbe  utile  una  familiarità  con  la  storia  Islamica dell’epoca dell’Imam Tahawi. Riferimenti più o meno velati a sette come la Mu`taziliyyah,  la Jahmiyyah, a Karramiyyah, la Qadariyyah e la Jabariyyah si ritrovano in quest’opera.  Essa contiene anche allusioni ad  altre  opinioni  considerate  eterodosse  e  devianti  dalla  via  di  Ahl  as-Sunna;  c’è  un  esplicito riferimento alla controversia dei tempi del califfo al-Ma’mun sulla creazione del Corano, ed altre.
Se è ovvia la rilevanza permanente delle affermazioni  dottrinali  contenuta nell’`Aqidah, il peso storico  ed  il  senso  di  alcune  di  queste  affermazioni  possono  essere  apprezzate  adeguatamente solo se quest’opera è utilizzata come testo di studio sotto la guida di qualcuno istruito e capace di illustrare  completamente  i  suoi  argomenti,  con  riferimento  allo  sfondo  intellettuale  e  storico  delle sette confutate in quest’opera. Dal momento che il presente libro è esattamente concepito come un tale  aiuto  alla  chiara  comprensione  dei  dettagli  della  dottrina  islamica,  si  spera  che  la  citazione dell’intero testo della “Dottrina” di Tahawi,  che consideriamo  essere  la  dottrina  di  Ahl  as-Sunna wa  al-Jama`ah, sarà di beneficio al  lettore.  E possa Allah accordarci  la vera comprensione della fede  ed  includerci  tra  coloro  descritti  dal  Profeta  (Pace  e  Benedizioni  su  di  lui)  come  il  Gruppo
Salvato.

LA DICHIARAZIONE DELLA DOTTRINA ISLAMICA DI TAHAWI (AL-`AQIDAH AL-TAHAWIYYA)

Nel nome di Allah, il Misericordioso, sia lode pietosa ad Allah, Signore di tutti i mondi.

Il grande studioso Hujjat al-lslam Abu Ja’far al-Warraq al-Tahawi al-Misri, che Allah abbia pietà di lui, disse: Questa è una presentazione delle credenze di Ahl al-Sunna wa al-Jama`a, secondo la scuola dei giuristi di questa religione, Abu Hanifa al-Nu`man ibn Thabit al-Kufi, Abu Yusuf Ya`qub ibn Ibrahim al-Ansari e Abu `Abdullah Muhammad ibn al-Hasan al-Shaybani, che Allah si compiaccia in loro, e secondo ciò che essi credevano a proposito dei principi fondamentali della religione e della loro fede nel Signore dei mondi.

At-Tawheed: L’Unicità di Allah

Noi proclamiamo l’unità di Allah, credendo, con l’aiuto di Allah, che:

1. Allah è Uno, senza altri compagni.

2. Non c’è nulla come Lui.

3. Non c’è nulla che può superarLo.

4. Non c’è altro dio al di fuori di Lui.

5. Egli è l’Eterno senza un inizio e stabile senza una fine.

6. Egli non perirà mai e mai giungerà ad una fine.

7. Nulla accade a meno che Egli non lo deliberi.

8. L’immaginazione non può concepirLo e l’intelletto non può comprenderLo.

9. Egli è diverso da ogni altro essere creato.

10. Egli vive e non muore mai, ed è eternamente attivo e non dorme mai.

11. Egli crea senza averne bisogno e provvede al Suo creato senza sforzo.

12. Egli causa la morte senza timore e riporta alla vita senza difficoltà.

13. Egli è sempre esistito insieme ai suoi attributi prima della creazione. Portare il creato in essere non aggiunse nulla ai Suoi attributi che non fosse già lì. Così come Egli era, insieme ai Suoi attributi, nella pre-eternità, così Egli rimarrà attraverso i tempi.

14. Non fu soltanto dopo l’atto della creazione che Egli potè essere descritto come “il Creatore”, né fu soltanto per l’atto dell’origine che Egli potè essere definito “l’Originatore”.

15. Egli è sempre stato il Signore, anche quando non esisteva nulla di cui essere Signore, ed è sempre stato il Creatore anche quando non esisteva il creato.

16. Nello stesso modo in cui Egli è “Colui che porta alla vita i morti”, dopo averli portati alla vita una prima volta e merita questo nome prima di portarli alla vita, così merita anche il nome di “Creatore” prima di averli creati.

17. Questo accade poiché Egli ha il potere di fare ogni cosa, tutto dipende da Lui, tutto è facile per Lui, ed Egli non ha bisogno di nulla. “Nulla esiste che gli rassomigli. Lui è quello che ascolta, quello che osserva.” (al-Shura 42:11)[1]

18. Egli ha dato origine al creato con la Sua conoscenza.

19. Egli ha assegnato un destino a coloro che ha creato.

20. Egli ha assegnato loro una durata di vita fissa.

21. Nulla di loro era a Lui nascosto prima di crearli, ed Egli sapeva tutto ciò che avrebbero fatto prima di crearli.

22. Egli ordinò loro di obbedirGli e proibì loro di disobbedirGli.

23. Tutto accade secondo il Suo decreto e la Sua volontà e la Sua volontà viene attuata. L’unica volontà che la gente possiede è quella che Egli vuole per loro. Ciò che Egli vuole per loro accade e ciò che Egli non vuole non accade.

24. Egli dà guida a chiunque Egli voglia e protegge queste persone e le tiene al sicuro dal male, per la Sua generosità; ed Egli svia dal sentiero chiunque Egli voglia e degrada tali persone, e le affligge, per la Sua giustizia.

25. Tutti sono soggetti alla Sua volontà attraverso la Sua generosità o la Sua giustizia.

26. Egli è Esaltato senza avere avversari o eguali.

27. Nessuno può evitare il Suo decreto e ritardare il Suo comando o dominare i Suoi affari.

28. Noi crediamo in tutto questo e siamo certi che tutto viene da Lui.

Il Profeta

29. E siamo certi che Muhammad (che Allah lo benedica e gli conceda la pace) è il Suo Servo e Profeta eletto e il Suo Messaggero nel quale Egli si compiace,

30. E che Egli è il Sigillo dei Profeti e l’Imam dei timorati di Dio e il più onorato di tutti i messaggeri e il Diletto del Signore di tutti i mondi.

31. Ogni pretesa di esser profeta dopo di lui è falsità e inganno.

32. Egli è colui che è stato inviato a tutti i jinn e tutto il genere umano con verità e guida e con luce e illuminazione.

Il Corano

33. Il Corano è la parola di Allah. È venuto da Lui come parola senza che sia possibile dire come. Egli lo inviò sul Suo Messaggero come rivelazione. I credenti lo accettano come verità assoluta. Essi sono certi che esso sia, in verità, la parola di Allah. Non è stato creato come è creata la parola degli esseri umani, e chiunque lo ascolti e dichiari che si tratta di parola umana è diventato un infedele. Allah lo ammonisce e lo censura e lo minaccia con il Fuoco quando Egli, che sia lodato, dice: “Lo inabisserò nel saqar!” (al-Muddaththir 74:26) Quando Allah minaccia con il Fuoco coloro che dicono: “Questa è solo la parola di un essere mortale!” (74:25) noi sappiamo per certo che è la parola del Creatore del genere umano e che è totalmente diversa dalla parola del genere umano.

Non somiglianza ad Allah

34. Chiunque descriva Allah come simile in qualche modo ad un essere umano è diventato un infedele. Tutti coloro che comprendono questa volontà staranno in guardia e si tratterranno dal  fare affermazioni simili a quelle degli infedeli e sapranno che Egli, nei Suoi attributi, non è come gli esseri umani.

Visione di Allah

35. La Contemplazione di Allah da parte del Popolo del Giardino (Paradiso) è vera, senza che la loro visione sia onnicomprensiva e senza che sia nota la modalità della loro visione. Come si è espresso il Libro del nostro Signore: “In quel giorno vi saranno volti splendenti, con lo sguardo fisso verso il Signore.” (al-Qiyama 75:22-3) La spiegazione di questo è come Allah sa e vuole. Tutto ciò che ci è giunto su questo dal Messaggero, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, in autentiche tradizioni, è come egli ha detto e significa ciò che egli ha inteso. Noi non ci addentriamo in questo, non proviamo a interpretarlo secondo le nostre opinioni e non lasciamo che la nostra fantasia prenda il comando.

Il Vero Musulmano

36. L’Islam di un uomo non è sicuro a meno che non sia basato sulla sottomissione e sulla accettazione. Chiunque desideri sapere cose la cui conoscenza è al di là della propria capacità e chiunque non sia soddisfatto dell’accettazione, troverà che il suo desiderio lo allontana da una comprensione pura della vera unità di Allah, da una chiara conoscenza e da una corretta credenza, e che egli oscilla tra la fede e lo scetticismo, tra la conferma e la negazione e tra l’accettazione e il rifiuto. Egli sarà soggetto ai bisbigli e si troverà confuso e pieno di dubbi, poiché non sarà né un credente che accetta, né un non credente che rinnega.

37. La fede di un uomo nella contemplazione di Allah da parte del Popolo del Giardino non è corretta se egli immagina come possa essere o la interpreta secondo la sua personale comprensione, poiché l’interpretazione di questa visione e, in realtà, il significato di qualunque dei sottili fenomeni che si trovano nel regno del Signore, avviene evitando la sua interpretazione e attenendosi strettamente alla sottomissione.

Questa è la religione dei Musulmani. Chiunque non si guardi dal negare gli attributi di Allah, o dal paragonare Allah a qualcun altro, ha perso il sentiero e non è riuscito a comprendere la gloria di Allah, poiché il nostro Signore, il Glorificato e il Celebrato, può essere descritto esclusivamente in termini di unicità e assoluta singolarità e nessuna creatura Gli assomiglia in alcun modo.

38. A Lui non possono essere posti limiti, non può essere soggetto a restrizioni, non ha arti o parti di corpo. Né può Egli essere contenuto nelle sei direzioni come tutte le cose create.

Al-Mi’raj

39. Al-Mi`raj (l’Ascensione al cielo) è vera. Il Profeta, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, venne preso di notte e ascese al cielo nella sua forma corporea, da sveglio, fino alle altezze che Allah deliberò per lui.

Allah lo nobilitò nel modo in cui egli lo nobilitò e gli rivelò ciò che gli rivelò, “non ha mentito il cuore nel riferire ciò che egli vide” (al-Najm 53:11). Allah lo benedì e gli concesse la pace in questo mondo e in quello a venire.

Al-Hawd

40. Al-Hawd, il Lago che Allah ha concesso al Profeta come onore per appagare la sete della sua Comunità nel Giorno del Giudizio, è vero.

Ash-Shafa’ah

41. Al-Shafa`a, l’intercessione che è in serbo per I Musulmani, è vera, come viene riferito negli hadith.

Al-Qadr – Il Decreto

42. Il patto che Allah fece con Adamo e la sua stirpe è vero.

43. Allah sapeva, prima dell’esistenza del tempo, l’esatto numero di coloro che sarebbero entrati nel Giardino e l’esatto numero di coloro che sarebbero stati mandati nel Fuoco. Questo numero non verrà né aumentato né diminuito.

44. Lo stesso vale per tutte le azioni compiute dalle persone, le quali si verificano esattamente nel modo in cui Allah sapeva che sarebbero state realizzate. Ciascuno è indirizzato verso ciò per cui è stato creato ed è l’azione con la quale la vita di un uomo è sigillata a dettare il suo destino. Coloro che sono fortunati sono fortunati per decreto di Allah, e coloro che sono disgraziati sono disgraziati per decreto di Allah.

45. L’esatta natura del decreto è il segreto di Allah nella Sua creazione e a nessun angelo vicino al Trono, e a nessun Profeta inviato con un messaggio ne è mai stata data conoscenza. Addentrarci in questo e riflettere troppo su questo porta soltanto distruzione e perdita e sfocia nella ribellione. Siate dunque estremamente cauti nel pensare e riflettere su tale questione o nel lasciare che vi assalgano i dubbi, poiché Allah ha tenuto la conoscenza del decreto lontana dagli esseri umani e ha proibito loro di indagare su questo, dicendo nel Suo Libro: “A Lui non sarà chiesto conto di ciò che avrà operato, ad essi invece sì!” (al-Anbiya’ 21:23)

Perciò, chi chiede: “Perché Allah ha fatto questo?” va contro una sentenza del Libro e chi va contro una sentenza del Libro è un infedele.

46. Questo è in breve ciò che gli Amici di Allah con il cuore illuminato devono sapere, e ciò costituisce il grado di coloro che sono saldamente dotati di conoscenza. Esistono infatti due tipi di conoscenza: quella che è accessibile agli esseri creati e quella che non è accessibile agli esseri creati. Negare la conoscenza accessibile è mancanza di fede, e avanzare pretese nei confronti della conoscenza inaccessibile è mancanza di fede. La fede può essere salda soltanto quando viene accettata la conoscenza accessibile e non viene ricercata quella inaccessibile.

Al-Lawh Wal-Qalam

47. Noi crediamo in al-Lawh (la Tavola) e in al-Qalam (la Penna) e in tutto ciò che è scritto sulla prima. Anche se tutte le creature si riunissero per fare in modo che una cosa, la cui esistenza fosse stata scritta sulla Tavola da Allah, cessasse di esistere, esse non sarebbero in grado di farlo. E se tutte le creature si riunissero per fare in modo che una cosa, la cui esistenza non fosse stata scritta su di essa, entrasse in essere, esse non sarebbero in grado di farlo. La Penna si è asciugata dopo aver scritto tutto ciò che esisterà fino al Giorno del Giudizio. Ciò che una persona non ha ottenuto non l’avrebbe mia ottenuta, e ciò che una persona ha ottenuto non avrebbe potuto non ottenerla.

48. È necessario che il servo sappia che Allah sa già tutto ciò che accadrà nel Suo creato e che lo ha deliberato in modo dettagliato e deciso. Non c’è nulla che Egli abbia creato, sia in cielo sia in terra, che possa contraddirlo, o farvi aggiunte, o eliminarlo, o cambiarlo, o aumentarlo o diminuirlo in alcun modo. Questo è un aspetto fondamentale della fede ed è un elemento necessario di tutta la conoscenza e il riconoscimento dell’unicità e della Sovranità di Allah. Come Allah dice nel Suo Libro: “E tutto ha creato in equità e misura.” (al-Furqan 25:2) Ed Egli dice anche: “Comandamento del Dio è decreto immutabile!” (al-Ahzab 33: 38) Sia dunque disgraziato chiunque disputi con Allah riguardo al decreto e chi, con cuore malsano, inizi ad addentrarsi in tale questione. Nel suo vano tentativo di investigare l’Invisibile, egli cerca un segreto che non potrà mai essere scoperto e finirà per compiere del male, dicendo nient’altro che bugie.

Al-‘Arsh wal-Kursi

49. Al-`Arsh (il Trono) e al-Kursi (la Sedia) sono veri.

50. Egli è indipendente dal Trono e da ciò che si trova al di sotto.

51. Egli abbraccia ogni cosa e ciò che è al di sopra, e ciò che Egli ha creato non può abbracciare Lui.

Al-Ambiya (Profeti)

52. Noi affermiamo con fede, accettazione e sottomissione che Allah prese Ibrahim come amico intimo e che Egli parlò direttamente a Musa.

53. Noi crediamo negli angeli, e nei Profeti, e nei libri che furono rivelati ai messaggeri e portiamo testimonianza che essi seguivano tutti la Verità manifesta.

Al-‘Ummah

54. Noi chiamiamo la gente della nostra qibla Musulmani e credenti fintanto che essi riconoscono ciò che il Profeta, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, ha portato e fintanto che accettano come vero tutto ciò che egli ha detto e ciò di cui ci ha narrato.

55. Noi non ci addentriamo in vane discussioni su Allah, né permettiamo dispute sulla religione di Allah.

56. Noi non discutiamo del Corano e affermiamo che esso è la parola del Signore di tutti i Mondi, con la quale lo Spirito Degno di Fiducia è sceso e che ha insegnato al più onorabile di tutti i Messaggeri, Muhammad, che Allah lo benedica e gli conceda la pace. È la parola di Allah e ad essa non è paragonabile la parola di alcun essere creato. Non diciamo che esso fu creato e non andiamo contro la Congregazione (jama`a) dei Musulmani a questo proposito.

57. Non consideriamo nessuno della nostra qibla come infedele a causa di nessuna cattiva azione che abbiano commesso, fintanto che essi non considerano quella azione come legittima.

58. Né affermiamo che la cattiva azione di un uomo di fede non abbia un effetto negativo su di lui.

59. Speriamo che Allah perdonerà coloro tra i fedeli che hanno compiuto buone azioni e che concederà loro di entrare nel Giardino per mezzo della sua Misericordia, ma non possiamo essere certi di questo, e non possiamo affermare che ciò accadrà sicuramente e che essi saranno nel Giardino. Chiediamo il perdono per coloro tra i fedeli che hanno compiuto cattive azioni e, benché temiamo per loro, non ci disperiamo per loro.

60. Sia la certezza sia la disperazione allontanano dalla religione, ma il sentiero della verità per la gente della Qibla si trova tra queste due.

61. Una persona non abbandona la fede se non abiurando ciò che l’ha avvicinata ad essa.

62. La fede consiste nell’affermazione con la lingua e nell’accettazione con il cuore.

63. E tutto ciò che è provato dal Profeta, che la pace sia su di lui, a proposito della Shari`a e della spiegazione (del Corano e dell’Islam) è vero.

64. La fede è, in sostanza, la stessa per tutti, ma la superiorità di alcuni sopra altri è dovuta al loro timore e alla loro consapevolezza di Allah, alla loro opposizione ai propri desideri, e alla scelta di ciò che più piace ad Allah.

65. Tutti i credenti sono Amici di Allah e i più nobili tra di loro agli occhi di Allah sono coloro che sono più obbedienti e che seguono il Corano con maggior zelo.

66. La fede consiste nella fede in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Messaggeri, nell’Ultimo Giorno e nella credenza che il Decreto — sia in ciò che vi è di buono e di cattivo, sia in ciò che vi è di dolce e di amaro —  viene da Allah.

67. Noi crediamo in tutte queste cose. Non facciamo alcuna distinzione tra i messaggeri, accettiamo come vero ciò che ognuno di loro ha portato.

68. Quelli della Comunità di Muhammad, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, che hanno commesso peccati gravi saranno nel Fuoco, ma non per sempre, a patto che essi muoiano e incontrino Allah come credenti affermando la Sua unità anche se non si sono pentiti. Essi sono soggetti alla Sua volontà e al Suo giudizio.

Se Egli vuole, Egli può perdonarli e concedere loro la grazia per la Sua generosità, come è menzionato nel Corano quando Egli dice: “All’infuori di questo [shirk], egli perdona a chi Gli pare e piace” (al-Nisa’ 4: 116); se egli vuole, egli li punirà nel Fuoco per la Sua giustizia, e poi li condurrà fuori dal Fuoco per la Sua misericordia e per l’intercessione di coloro che furono a Lui obbedienti, e li manderà nel Giardino.

Questo accade perché Allah è il Protettore di coloro che Lo riconoscono e non li tratterà nell’aldilà così come tratta coloro che Lo negano, che sono privi della Sua guida e che non sono riusciti ad ottenere la Sua protezione. O Allah, Tu sei il Protettore dell’Islam e del suo popolo; rendici saldi nell’Islam fino al giorno in cui Ti incontreremo.

69. Acconsentiamo a compiere la preghiera sotto la guida di chiunque tra la gente della Qibla, siano essi giusti o ingiusti, e a compiere la preghiera funebre quando chiunque di loro muoia.

70. Non affermiamo categoricamente che uno di loro andrà al Giardino o nel Fuoco, e non accusiamo nessuno di loro di kufr (mancanza di fede), shirk (associare altre divinità ad Allah), o nifaq (ipocrisia), fintanto che non abbiano dimostrato apertamente uno di questi comportamenti. Lasciamo i loro segreti ad Allah.

71. Non acconsentiamo all’uccisione di nessuno nella Comunità di Muhammad, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, a meno che non sia obbligatorio farlo secondo la Shari`a.

72. Noi non accettiamo la ribellione contro il nostro Imam o contro chi è a capo dei nostri affari anche se essi sono ingiusti, né auguriamo loro il male, né ci esimiamo dal seguirli. Riteniamo che l’obbedienza a loro sia parte dell’obbedienza ad Allah, il Glorificato, e perciò obbligatoria fintanto che essi non ordinano di commettere peccati. Preghiamo per la loro giusta guida e chiediamo la grazia per i loro errori.

73. Seguiamo la Sunna del Profeta e la Congregazione dei Musulmani ed evitiamo la devianza, le differenze e le divisioni.

74. Noi amiamo le persone giuste e affidabili, e odiamo quelle ingiuste e sleali.

75. Quando la nostra conoscenza di qualcosa non è chiara noi diciamo: “Allah è più saggio.”

76. Acconsentiamo a ripulire le calze di pelle (in abluzione) durante un viaggio o in altre circostanze, proprio come è narrato negli hadith.

77. Hajj e jihad sotto la guida dei capi Musulmani, che siano essi giusti o ingiusti, sono obblighi permanenti fino all’arrivo dell’Ultima Ora. Nulla può annullarli o contraddirli.

Al-Akhirah – Dopo la Vita

78. Crediamo nei nobili angeli che prendono nota delle nostre azioni, poiché Allah ce li ha assegnati come due guardiani.

79. Crediamo nell’Angelo della Morte che si occupa di prendere gli spiriti di tutti i mondi.

80. Crediamo nella punizione nella tomba per coloro che la meritano, e nelle domande nella tomba da parte di Munkar e Nakir sul proprio Signore, la propria religione e il proprio profeta, come viene trasmesso negli hadith dal Messaggero di Allah, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, e nei racconti dei Compagni, che Allah si compiaccia in tutti loro.

81. La tomba è uno dei prati del Giardino o una delle fosse del Fuoco.

82. Crediamo nella resurrezione dopo la morte e nella ricompensa per le nostre azioni nel Giorno del Giudizio, nell’esposizione delle opere, nella resa dei conti, nella lettura del libro, nella ricompensa o nelle punizioni, nel Ponte e nell’Equilibrio.

83. Il Giardino e il Fuoco sono cose create che non giungeranno mai ad una fine e noi crediamo che Allah le abbia portate in essere prima del resto del creato e che poi Egli abbia creato le persone che abiteranno ciascuno di essi. Chiunque Egli desideri va nel Giardino per la Sua munificenza e chiunque Egli voglia va nel Fuoco verso ciò per cui è stato creato.

84. Sia il bene sia il male sono stati entrambi decretati per le persone.

85. La capacità, in termini di grazia divina e di favore, di far sì che un’azione si verifichi non può essere attribuita ad un essere creato. Questa capacità è parte integrante dell’azione, mentre la capacità di compiere un’azione, in termini di salute e abilità, trovandosi nella posizione di agire e possedendo i mezzi necessari, esiste in una persona prima dell’azione. È questo tipo di capacità che è l’oggetto dei precetti della Shari`a. Allah il Glorificato dice: “Il Dio carica sulle spalle di ognuno solo il peso che egli può portare.” (al-Baqara 2:286)

86. Le azioni delle persone sono create da Allah ma guadagnate dalle persone.

87. Allah, il Glorificato, ha caricato sulle spalle delle persone solo il peso che esse possono portare e le persone sono in grado di fare soltanto ciò che Allah ha concesso loro di fare. Questa è la spiegazione dell’espressione: “Non c’è potere e forza se non da Allah.” Aggiungiamo a questo che non esiste stratagemma o modo in cui una persona possa evitare o rifuggire la disobbedienza ad Allah se non con l’aiuto di Allah; e nessuno possiede la forza di mettere in pratica la disobbedienza ad Allah e rimanere saldo in essa, a meno che Allah non glielo renda possibile.

88. Tutto accade secondo la volontà di Allah, la Sua conoscenza, la predestinazione e il decreto. La Sua volontà supera tutte le altre e il Suo decreto supera qualunque stratagemma. Egli fa ciò che Egli vuole e non è mai ingiusto. Egli è esaltato nella Sua purezza sopra ogni male o perdizione ed Egli è perfetto al di là di ogni difetto o colpa. “A lui non sarà chiesto conto di ciò che avrà operato, ad essi invece sì!” (Anbiya’ 21:23)

89. I morti traggono beneficio dalle suppliche e delle elemosine dei vivi.

90. Allah risponde alle suppliche della gente e dà loro ciò che chiedono.

91. Allah ha il controllo assoluto su tutto e nulla ha controllo su di Lui. Nulla può essere indipendente da Allah, nemmeno per il battito di un ciglio, e chiunque si consideri indipendente da Allah, anche solo per il battito di un ciglio, è colpevole di mancanza di fede e entra a far parte della gente della perdizione.

92. Allah è irato ed è compiaciuto ma non nello stesso modo delle creature.

As-Sahabah – I Compagni

93. Amiamo i Compagni del Messaggero di Allah, ma non esageriamo nel nostro amore per nessun singolo individuo tra loro; né rinneghiamo nessuno di loro. Odiamo chiunque li odi o non ne parli bene e noi possiamo solo parlarne bene. Amarli fa parte dell’Islam, è parte della fede e parte di un comportamento inappuntabile, mentre l’odio verso di loro è mancanza di fede, ipocrisia e ribellione.

94. Confermiamo che, dopo la morte del Messaggero di Allah, che la pace sia su di lui, il califfato andò prima a Abu Bakr al-Siddiq, che diede così prova della sua eccellenza e superiorità sul resto dei Musulmani; poi andò a `Umar ibn al-Khattab; poi a `Uthman; e infine a `Ali ibn Abi Talib; che Allah si compiaccia in tutti loro. Costoro sono i Califfi dalla Giusta Guida e sono capi virtuosi.

95. Portiamo testimonianza che i dieci che furono nominati dal Messaggero di Allah, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, e ai quali egli promise il Giardino, saranno nel Giardino, come il Messaggero di Allah, che la pace sia su di lui, la cui parola è verità, affermò che vi sarebbero stati. Questi dieci sono: Abu Bakr, `Umar, `Uthman, `Ali, Talha, Zubayr, Sa`d, Sa`id, `Abd al-Rahman ibn `Awf, e Abu `Ubayda ibn al-Jarrah, il cui titolo era il Fiduciario di questa Comunità, che Allah si compiaccia in tutti loro.

96. Chiunque parli bene dei Compagni del Messaggero di Allah, che Allah lo benedica e gli conceda la pace, e le sue mogli e la sua discendenza, che sono tutti puri e incontaminati da ogni impurità, è libero dall’accusa di ipocrisia.

Al-‘Ulama wal-‘Awliya – I Sapienti e i Santi

97. Gli uomini dotti dei Predecessori, sia la prima comunità sia coloro che seguirono immediatamente: le persone virtuose, i narratori di hadith, i giuristi, e gli analisti – di questi si deve parlare soltanto nel miglior modo possibile e chiunque dica qualcosa di male su di loro non si trova sul giusto sentiero.

98. Non preferiamo nessuno dei sant’uomini della Comunità su nessuno dei Profeti, ma piuttosto diciamo che ciascuno dei Profeti è migliore di tutti gli awliya’ messi insieme.

99. Crediamo in ciò che sappiamo dei karamat o meraviglie degli awliya’ e nelle storie autentiche su di loro provenienti da fonti affidabili.

100. Crediamo nei segni dell’Ora, come l’apparizione dell’Anticristo (dajjal) e la discesa dal cielo di `Isa ibn Maryam, che la pace sia su di lui, e crediamo nel sorgere del sole dal punto in cui tramonta e nell’emergere della Bestia dalla terra.

101. Non accettiamo come vero ciò che dicono gli indovini e i chiromanti, né accettiamo le pretese di coloro che affermano ciò che va contro il Libro, la Sunna e l’opinione della Comunità Musulmana (umma).

Unità nell’Islam

102. Concordiamo sul fatto che restare uniti è il vero e giusto cammino e che la separazione è deviazione e tormento.

103. Esiste un’unica religione da Allah nei cieli e sulla terra e questa è la religione dell’Islam (“sottomissione”). Allah dice: “La religione verace, amata dal Dio, è l’islām.” (Al `Imran 3: 19) Ed Egli dice anche: “Lieto sono io nel sapere che l’islām è la vostra religione.” (al-Ma’ida 5: 3)

104. L’Islam si trova tra l’eccesso e la mancanza, tra il paragonare gli attributi di Allah al creato (tashbih) e privare Allah degli attributi (ta`til), tra il determinismo e il libero arbitrio, e la certezza e la disperazione.

105. Questa è la nostra religione ed è ciò in cui crediamo, sia internamente sia esternamente, e noi rinunciamo ad ogni associazione, davanti ad Allah, con chiunque vada contro ciò che abbiamo detto e chiarito.

Ad-Du’a – La Supplica

Chiediamo ad Allah di renderci saldi nella nostra fede e di sigillare con essa le nostre vite, di proteggerci da idee diverse, opinioni sparpagliate e scuole dalle idee malvagie come quelle dei Mushabbiha, i Mu`tazila, i Jahmiyya, i Jabriyya, i Qadariyya, e altre simili a queste che vanno contro la Sunna e Jama`a e si sono alleate con l’errore. Rinunciamo ad ogni associazione con loro e secondo noi essi sono in errore e sul sentiero della distruzione. Chiediamo ad Allah di proteggerci da tutta la falsità e chiediamo la Sua Grazia e il Suo Favore per fare tutto il bene.

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