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Posts Tagged ‘Shari`ah’

Risorse Online sul Fiqh della Zakah

24 luglio 2018 Lascia un commento

Le Regole sulla Salah

CORSO DI FIQH ISLAMICO

AS-SALAH


(La Preghiera) – Secondo il Madhhab Hanafi

Basato sulle dispense di: Mufti Muhammad Tosir Miah – Darul Iftaa Birmingham, UK
Traduzione e aggiunte a cura di Sunnita.com

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Oppure

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I Tempi ed il Numero di Unità (Raka`at) di Ogni Salah Faridah (Obbligatoria) – Quando Recitare a Voce Alta o Bassa nelle Salawat faridah (Obbligatorie)

21 settembre 2012 Lascia un commento

I Tempi ed il Numero di Unità (Raka`at) di Ogni Salah Faridah (Obbligatoria)

 

Schema riassuntivo dei tempi di validità di ogni Salah faridah (obbligatoria) (sulla base dei dati sugli orari delle preghiere che si trovano su questo sito: www.prayercalc.com):
Salah al-Fajr (due unità): Da “Fajr” a “Sunrise”
Salah al-Zuhr (quattro unità): Da “Zohr” a “Asr Mithl” (o da “Asr Mithlain” secondo un’altra posizione)
Salah al-`Asr (quattro unità): Da “Asr Mithl” (o da “Asr Mithlain” secondo un’altra posizione) a “Magrib/Sunset”
Salah al-Maghrib (tre unità): Da “Magrib/Sunset” a “Esha Abyad”
Salah al-`Isha’ (quattro unità): Da “Esha Abyad” a “Fajr” del giorno successivo.
Le altre indicazioni per ora le si ignorino pure.

Quando Recitare a Voce Alta o Bassa nelle Salawat faridah (Obbligatorie)

 

(Il riferimento è alla recitazione dei versetti del Qur’an nella parte in cui si sta in piedi (qiyyam) della Salah; invece, adhkartasbihattashahhuddurud du`a’ si eseguono sempre a bassa voce).

(…)

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Sadaqatul Fitr: Circa UN EURO, Non Otto!

17 agosto 2012 Lascia un commento

Anche quest’anno, molti centri islamici in Italia, legati al “circuito Ikhwani” europeo, hanno fissato un prezzo “maggiorato” per il valore della Sadaqatul Fitr (Zakah al-Fitr): 8 euro.

Senza andare nel dettaglio sul modo in cui abbiano calcolato tale cifra, è necessario informare i Musulmani dell’effettivo importo dovuto per la Sadaqatul Fitr.

A questo scopo, ho tradotto questo pamphlet distribuito dal Wifaqul `Ulama’ inglese, ed a cura di Mufti Sajid e Maulana Farid:

Come Calcolare Sadaqatul Fitr (Zakatul Fitr)

Alla luce di ciò, emerge che la cifra da pagare (e da devolvere ai legittimi destinatari della Zakah, non per alcun altro progetto!) è l’equivalente di 1,7 kg (un chilo e 700 grammi) di grano [nel Madhhab Hanafi; per le altre scuole, si veda il link sovraindicato].

Nei vari post del thread di cui offro il link qui sotto, Mufti Husain Kadodia Sahab afferma la possibilità di calcolare la cifra in base al prezzo di 1,7 kg di farina:

Fitrana, Sadaqaul-Fit’r, Zakatul-Fitr explained!

Dunque, recandosi in un qualsiasi supermercato potrete vedere coi vostri occhi il prezzo di un chilogrammo di farina di media qualità, che si aggira intorno ai 0,50 euro (50 centesimi), fino ad 1 euro in base alla marca ed alla qualità.
In base ad un “prezzo medio” così stabilito, 1,5 euro (1 euro e 50 centesimi, abbondando!) risulteranno più che sufficienti per acquistare 1,7 kg di farina.

Questa è dunque all’incirca la cifra corretta della Sadaqatul Fitre non 7-8 euro (“modernisticamente” calcolati in base al costo di “un pasto medio”!).

Ripetiamo nuovamente che la Sadaqatul Fitr va’ destinata alle categorie di persone cui può essere destinata la Zakah; personalmente, consiglio vivamente di inviare la propria Sadaqatul Fitr ad’un organizzazione islamica affidabile, che distribuisca tale denaro secondo quanto prevede la Shari`ah, in paesi in cui vivono Musulmani che hanno davvero bisogno della nostra Zakah/Sadaqah, perchè muoiono di fame per davvero (vedi ad esempio il disastro umanitario in Somalia, Siria, Birmania, Assam, etc.).

Una tale affidabile organizzazione umanitaria islamica è Ummah Welfare Trustwww.uwt.org (che – a conferma di quanto andiamo dicendo – vedo ora che ha fissato il costo della Sadaqatul Fitr a 1,5 sterline (circa 1,90 euro) – probabilmente per arrotondare e per venire incontro anche al valore secondo il Madhhab Shafi`i, che si basa sul calcolo di qualche centinaio di grammi di grano/farina in più, e dunque è leggermente più alto (questione di decine di centesimi!); per le vostre donazioni si veda: Sadaqatul Fitr).

P.S.:
Sul Fiqh (giurisprudenza) della Sadaqatul Fitr, si veda:

Shawwal: Cosa fare durante la notte dell’`Id, il giorno dell’`Id e durante il mese – Hadrat Mufti Muhammad Taqi Usmani

San Valentino, Compleanni, ed Altre Stupidaggini

14 febbraio 2012 Lascia un commento

San Valentino, Compleanni, ed Altre Stupidaggini

 

Ciò che la propaganda commerciale e culturale offre come bello ha radici nel ripugnante paganesimo, ma molti ciechi seguaci non lo sanno.

 
Di: Khalid Baig

Pubblicato: 24 Zul-Qa’dah 1422, 7 Febbraio 2002

Da: http://www.albalagh.net/food_for_thought/valentine_daze.shtml?action=view&item=TP083

Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro.

Esiste un gruppo di pratiche che consideriamo il fratello gemello della bid`ah. Come le bid`ah, esse prosperano sulle fondamenta doppie dell’ignoranza e dell’influenza esterna. Come lebid`ah, comportano dei rituali. Ma a differenza delle bid`ah, ai rituali non è stato dato un aspetto islamico: essi vengono seguiti in quanto considerati una pratica culturale accettabile, o la più recente cosa “in” importata.

La maggior parte di coloro che indulgono in esse non sanno nemmeno cosa stanno facendo: sono solamente ciechi seguaci dei loro altrettanto ciechi leader culturali. Non si rendono conto che ciò che considerano uno svago innocente ha invece le sue radici nel paganesimo, che i simboli che stringono sono i simboli della miscredenza, che le idee che acquisiscono sono il prodotto della superstizione. Che tutto ciò è la negazione di ciò che l’Islam rappresenta.

Prendiamo il giorno di San Valentino, una giornata che dopo essere morta di una ben meritata morte in gran parte d’Europa (ma sopravvivendo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti) ha improvvisamente iniziato ad emergere tra un buon numero di paesi musulmani. Chi era Valentino? Perchè si festeggia questo giorno?

 

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Abaya Decorate?

28 gennaio 2012 Lascia un commento

Abaya Decorate

 

Di: Mufti M. D. Mangera
28 Muharram 1433, 24 DICEMBRE 2011
Fonte:  http://www.albalagh.net/qa/0161.shtml

Tradotto da una sorella.

 
Domanda:

E’ permesso indossare un’abaya con pietre e ricami? Se è consentito, fino a che punto può essere decorata?

Risposta:

La bellezza è da mostrare in casa, alla presenza del marito, dei figli e di parenti mahram; non è da sfoggiare in pubblico. La bellezza di una donna è un tesoro privato e non una proprietà pubblica di cui far godere tutti.
Perciò, lo scopo dell’abaya è quello di nascondere il corpo e rendere una persona non attraente quando esce da casa. Inutile dire che abbellire l‘abaya vanifica lo scopo stesso dell’abaya.

(…)

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Che Cos’è la Shari`ah?

15 dicembre 2011 Lascia un commento

La Shari`ah

 

di S. H. Nasr (eliminati gli accenti perennialisti)

 

La Shari`ah, è la legge divina: accettandola si diventa Musulmani. Soltanto colui che accetta le ingiunzioni della Shari`ah come vincolanti è Musulmano, anche se non fosse capace di realizzare nella sua vita tutto ciò che insegna o di seguire tutti i suoi ordini. La Shari`ah è il modello ideale per la vita dell’individuo e la Legge che unisce le genti musulmane in un’unica comunità. Essa è la materializzazione della volontà divina in termini di insegnamento specifico. Accettare questo insegnamento ed essergli fedele garantisce all’uomo una vita armoniosa in questo mondo e la felicità nell’altro.

La parola Shari`ah è essa stessa etimologicamente derivata da una radice che ha il significato di strada, la strada che conduce a Dio. Assume grande rilevanza simbolica il fatto che sia la divina legge sia la via spirituale, Tariqah (quest’ultima, dimensione esoterica dell’Islam), siano fondate sul simbolismo della strada oppure del viaggio. Tutta la vita è un passaggio, un viaggio attraverso questo mondo transitorio per giungere alla divina presenza.

La Shari`ah, è legge divina nel senso che impersona la volontà divina alla quale l’uomo deve attenersi, sia nella sua vita personale sia in quella sociale.

Nell’Islam, la manifestazione della volontà divina non consiste soltanto in un insieme di insegnamenti generici, bensì in un complesso di insegnamenti concreti. Non soltanto si ingiunge all’uomo di essere caritatevole, umile e giusto, ma gli si insegna anche come esserlo in tutte le diverse evenienze della vita. La Shari`ah, contiene i comandamenti della volontà divina applicati a ogni circostanza dell’esistenza. Essa è la legge secondo la quale Dio vuole che vivano i Musulmani. Quindi essa è una guida che abbraccia ogni aspetto particolare della vita e dell’agire umani. Accettando di vivere secondo la Shari`ah, l’uomo pone la propria esistenza nelle mani di Dio. Quindi la Shari`ah, che non trascura nessun aspetto dell’attività umana, santifica tutta la vita e attribuisce significato religioso anche a quella che potrebbe sembrare la più profana delle attività.

L’incomprensione del vero senso della Shari`ah da parte del mondo occidentale è da addebitarsi alla sua natura concreta e onnicomprensiva. Un ebreo che creda nella legge talmudica può capire che cosa voglia dire avere una legge divina, mentre viceversa la maggior parte dei cristiani, e quindi i laici di estrazione cristiana, assimilano con difficoltà tale concezione, proprio perché nel cristianesimo non vi è netta distinzione fra la legge e la via. Nel cristianesimo la volontà divina è espressa in termini di insegnamento universale, come per esempio quello che induce alla carità, ma non in regole concrete.
La diversità fra la concezione della legge divina nell’Islam e nel cristianesimo è già chiara nel modo in cui la parola canone (qanun) è usata nelle due tradizioni; in ambedue le tradizioni la parola è stata mutuata dalla Grecia. Nell’Islam il termine è venuto a connotare la legge fatta dall’uomo, in contrasto con la Shari`ah, legge rivelata da Dio. In Occidente si dà un significato opposto a questo vocabolo, nel senso che la legge canonica indica l’insieme delle norme che governano l’organizzazione ecclesiastica, e gli si attribuisce una netta sfumatura religiosa.

Il punto di vista cristiano sulla legge che governa socialmente e politicamente l’uomo è espresso dal celebre detto [attribuito a] Cristo:
“Date a Cesare quel che è di Cesare”. Questa frase riveste in verità due significati, uno solo dei quali è generalmente preso in considerazione. Essa viene comunemente interpretata come un invito a lasciare alle autorità secolari, di cui Cesare è il modello più cospicuo, tutte le faccende mondane o attinenti alle norme politiche e sociali. Ma oltre a questo, quella frase vuoi dire che, essendo il cristianesimo una via meramente spirituale, esso non possedeva di per sé una legislazione divina delle cose terrene, motivo per cui doveva far sua la legge romana per divenire religione di una civiltà.
La legge di Cesare, o legge romana, fu assorbita provvidenzialmente nella visione cristiana dei mondo, una volta che questa religione prevalse in Occidente, ed è a questo fatto che allude il detto del Cristo. Tuttavia la dicotomia rimame sempre. Nella civiltà cristiana la legge che governa la società umana non ebbe la stessa divina sanzione ricevuta degli insegnamenti del Cristo. E infatti tale mancanza di legislazione divina per le cose mondane, nel cristianesimo, ebbe una parte di non poco conto nella secolarizzazione che si verificò in Occidente durante il Rinascimento. Essa è anche la causa più importante della mancanza di comprensione del significato della Shari`ah, da parte degli occidentali e di tanti musulmani moderni ormai occidentalizzati.

Rispetto alla legge divina, quindi, le posizioni dell’Islam e del cristianesimo sono completamente diverse. L’Islam non ha mai dato a Cesare quel che era di Cesare. Piuttosto, esso ha tentato di integrare quello che era il dominio di Cesare, cioè la vita politica, sociale ed economica, in una concezione religiosa comprendente il mondo in tutte le sue sfaccettature. Nell’Islam la legge è un aspetto integrante della rivelazione e non un elemento estraneo.

Nell’Occidente cristiano è successo così che la legge sia stata, fin dall’inizio, una norma umana da stabilire e da rivedere secondo la necessità e le condizioni del momento. L’atteggiamento occidentale verso la legge è totalmente determinato dal carattere del cristianesimo quale via spirituale che non apportava una sua propria legge rivelata.

La concezione universale della legge nell’ebraismo e nell’Islam, è all’opposto di quella occidentale generalmente prevalente. Si tratta di una concezione eminentemente religiosa, seconda la quale la legge è qualcosa che appartiene integralmente alla religione. Infatti la religione per un musulmano è essenzialmente la legge divina, che comprende non soltanto principi morali universali, ma anche norme particolari su come l’uomo deve amministrare la propria esistenze e agire nei riguardi del prossimo e di Dio; su come l’uomo deve mangiare, generare, dormire; su come deve vendere e comprare sulla bilancia del mercato; su come deve pregare e compiere altri atti di culto. Tale legge include ogni aspetto della vita umana, comprendendo nei suoi dogmi anche il modo in cui un Musulmano deve vivere la sua vita in armonia con la volontà divina. Essa guida l’uomo verso la comprensione della volontà divina indicandogli quali azioni e quali oggetti dal punto di vista religioso sono obbligatori (wajib), quali sono meritori o raccommandabili (mandub), quali sono proibiti (haram), quali reprensibili (makruh), e quali indifferenti (mubah).

Attraverso queste valutazione l’uomo perviene a conoscere il valore di tutte le azioni umane dal punto di vista del divino, sicché egli può scegliere tra il “sentiero angusto” e quello che lo guida fuori strada. La Shari`ah gli fa conoscere ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. Con il libero arbitrio l’uomo deve scegliere quale strada seguire. Una simile legge è l’archetipo della vita umana ideale, è una legge trascendente che viene applicata alla società umana ma che non è mai pienamente realizzata, a cagione delle imperfezioni inerenti a tutto ciò che è umano. La Shari`ah corrisponde a una realtà che trascende il tempo e la storia. Per meglio dire, ogni generazione della società musulmana dovrebbe cercare di adeguarsi ai suoi insegnamenti, applicandoli in modo nuovo alla situazione contingente del suo tempo. Il processo creativo che è compito di ogni generazione non ha lo scopo di rifare la legge, bensì di riformare gli uomini e la società umana per adattarli alla legge. Secondo il modo di vedere islamico, la religione non dovrebbe essere riformata per essere adeguata alla natura degli uomini sempre mutevole e imperfetta, ma gli uomini dovrebbero riformarsi in modo da vivere in conformità ai dettami della rivelazione. Secondo quanto corrisponde alla realtà vera delle cose, è l’umano che deve adeguarsi al divino, e non viceversa.

Da: “Ideali e realtà dell’Islam” di S. H. Nasr, Ed.: Rusconi – eliminati gli accenti perennialisti

Categorie:Shari`ah Tag:

Nikah: I Requisiti Fondamentali del Matrimonio Islamico

21 novembre 2011 4 commenti

Nikah: I Requisiti Fondamentali del Matrimonio Islamico

 

Di: Mawlana Faraz Ibn Adam (Approvato da Mufti Husain Kadodia)

Da: http://www.askimam.org/fatwa/fatwa.php?askid=21f482885f026ee5fcd24520eb3670b0

Tradotto da: Linda Lindt

 

Titolo: Se un contratto di matrimonio o un certificato non è stato firmato al momento del nikāh, il nikāh è valido?
Domanda:

Nel nikāh, se non c’è stato nessun certificato di matrimonio o (nessun) contratto e ora entrambe le parti vogliono divorziare dopo tre anni, (questi) erano sposati?

Risposta:

Nel nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

As-salāmu ‘alaykum wa-rahmatullāhi wa-barakātuh.

Perché il nikāh sia celebrato, non è indispensabile che venga firmato un contratto o che vi siano dei documenti scritti. [1]

I requisiti fondamentali per un matrimonio valido secondo la Shari`ah sono i due seguenti:

1) L’Offerta e l’accettazione:

È indispensabile avere un’offerta (ijāb) da o:

a) la femmina (lei stessa o il suo tutore/rappresentante che lei nomina per pronunciare l’offerta a suo favore), o

b) il maschio (o il suo rappresentante).

Allo stesso modo, affinchè il nikāh sia completo, è necessario che un’accettazione (qabūl) dal maschio o dalla femmina (o dai loro rappresentanti) abbia luogo. Quest’offerta e quest’accettazione devono essere sentite e comprese chiaramente.

I fuqahā (giuristi) affermano che l’offerta e l’accettazione devono essere espresse con parole che diano il significato di qualcosa di stabilito nel presente. Qualsiasi espressione che rende il significato di una promessa o che fa riferimento al futuro, non sarà valida.
Quindi, se una delle parti dice “Ti sposerò” e l’altra accetta di sposarsi, questo non risulterà un nikāh valido, dato che l’offerta era pertinente a una promessa futura.  Invece, se una parte dice “sposami” e l’altra afferma “ ti sposo”, il nikāh sarà valido, visto che l’offerta e l’accettazione sono relative al presente. [2]

2) Testimoni

Ci deve essere la presenza di almeno due testimoni [Musulmani] maschi [adulti], o un [Musulmano] maschio [adulto] e due testimoni [Musulmane] femmine [adulte], i quali sentono e comprendono con chiarezza quest’offerta e accettazione. [3]

L’offerta, l’accettazione e la presenza dei testimoni devono tutti avvenire nella stessa sessione e nello stesso luogo. [4]

Queste due dichiarazioni di offerta e accettazione sono fondamentali per un contratto di matrimonio valido nell’Islam. Esse devono essere verbali e non soltanto scritte, in modo che siano sentite e comprese chiaramente dai testimoni. [5]

Quindi, se ha avuto luogo un’offerta ed un’accettazione valida, in presenza di due testimoni maschi o un maschio e due testimoni femmine, la coppia è sposata.
E Allah Ta`ala sa meglio.
Mawlana Faraz Ibn Adam,
Studente del Darul Iftaa
UK

Controllato e Approvato da,
Mufti Husain Kadodia.
www.daruliftaa.net


Note:

[1] درر الحكام شرح غرر الأحكام
النِّكَاحُ يَنْعَقِدُ بِالْإِيجَابِ وَالْقَبُولِ بِلَفْظَيْنِ يُعَبَّرُ بِهِمَا عَنْ الْمَاضِي (ص 327 مير محمد كتب خانه)
[2] العناية
وَإِنَّمَا اُخْتِيرَ لَفْظُ الْمَاضِي لِلْإِنْشَاءِ وَهُوَ الْكَلَامُ الَّذِي لَيْسَ لِنِسْبَتِهِ خَارِجٌ تُطَابِقُهُ أَوْ لَا تُطَابِقُهُ لِيَدُلَّ عَلَى التَّحَقُّقِ وَالثُّبُوتِ فَكَانَ أَدَلَّ عَلَى قَضَاءِ الْحَاجَةِ. (ج 3 ص 191 دار الفكر)
[3] اللباب في شرح الكتاب
ولا ينقعد نكاح المسلمين إلا بحضور شاهدين حرين بالغين عاقلين مسلمين أو رجلٍ وامرأتين، عدولاً كانوا أو غير عدولٍ، أو محدودين في قذفٍ (ص 410 دار قباء)
[4] وفي شرح فتح القدير
وصورة اختلاف المجلس أن يوجب أحدهما فيقوم الآخر قبل القبول أو يكون قد اشتغل بعمل آخر يوجب اختلاف المجلس ثم قيل لا ينعقد لأن الانعقاد هو ارتباط أحد الكلامين بالآخر وباختلاف المجلس يتفرقان حقيقة وحكما فلو عقدا وهما يمشيان أو يسيران على الدابة لا يجوز وإن كانا في سفينة سائرة جاز (ج 3 ص 192 دار الفكر)
[5]  وفي فتاوى قاضيخان
ولا يصح النكاح ما لم يسمع كل واحد من العاقدين كلام صاحبه ويسمع الشاهدان كلامهما معاً فإن سمع أحد الشاهدين كلامهما ولم يسمع الشاهد الآخر لا يجوز فإن أعاد لفظة النكاح فسمع الذي لم يسمع العقد الأول ولم يسمع الأول العقد الثاني لا يجوز وكذا لو كان النكاح بحضرة رجلين أحدهما أصم فسمع السميع دون الأصم فصاح السميع في أذن الأصم أو صاح رجل آخر لا يجوز حتى يوجد سماعهما معاً وذكر القاضي الإمام أبو علي السغدي رحمه الله تعالى في شرح السيران النكاح يصح بحضرة الأصمين وإن لم يسمعا لأن الشرط حضرة الشهود دون السماع وعامة المشايخ قالوا لا يجوز وشرطوا السماع وذكر أيضاً القدوري رحمه الله تعالى شرط سماع الشاهدين فإن سمعا كلام العاقدين ولم يعرفا تفسيره قيل بأنه يصح والظاهر خلافه وعن محمد رحمه الله تعالى إذا تزوج امرأة بحضرة تركيين أو هنديين لم يعرفا كلام العاقدين قال إن أمكنهما أن يعبرا ما سمعا جاز وإلا فلا وفي المنتقى إذا تزوج امرأة بشهادة الشاهدين فسمع أحد الشاهدين ولم يسمع الآخر ثم أعاد على الذي لم يسمع قال النكاح جائز استحساناً إذا كان المجلس واحداً وإن اختلف المجلس لا يجوز قال الحاكم أبو الفضل رحمه الله تعالى حكي عن أبي يوسف رحمه الله تعالى أنه لا يجوز حتى يسمعا معاً ولا نص عن أصحابنا رحمهم الله تعالى في النكاح بشهادة الأخرسين إما على قول القاضي الإمام علي السغدي رحمه الله تعالى لا شك أنه ينعقد لأن عنده الشرط حضرة الشاهدين دون السماع وعلى قول غيره إذا كان يسمع كلام العاقدين ينبغي أن يصح وإن لم يكن أهلاً لأداء الشهادة إذا تزوج الرجل امرأة بشهادة ابنيه من غيرها أو بشهادة ابنيها من غيره يجوز وإن تزوجها بشهادة ابنيه منها في ظاهر الرواية يجوز وفي المنتقى أنه لا يجوز وإن تزوجها بشهادة ابنيه من غيرها ثم تجاحدا فشهد الابنان إن جحد الأب والمرأة تدعي جاز شهادة الابنين وإن ادعى الأب والمرأة تجحد لا تقبل شهادة ابنيه وإن كان النكاح بشهادة ابنيها من غيره (ج 1 ص 294 دار الكتب العلمية)

Prove delle Differenze nella Salah tra gli Uomini e le Donne

9 novembre 2011 Lascia un commento

Prove delle Differenze nella Salah

Tra gli Uomini e le Donne

 

Di: Ebrahim Saifuddin
Da: http://www.peopleofsunnah.com/fiqh/rulings/salah/50-wse.html

Tradotto da: Linda Lindt.
 

Alcune persone vivono nell’illusione che le differenti regole in alcune posizioni della Salah tra uomini e donne non siano basate su alcuna prova. Credono che centinaia anni di sapienza si siano basati su qualcosa d’inesistente. Non potrebbero essere più sviati. Non vogliono studiare i libri di fiqh ma continuano a voler fare tali affermazioni derisorie. Tuttavia, ci basta affrontare le basi per soddisfare le loro ridicole esigenze.

Prova
(Qui) di seguito ci sono alcuni ahadith che dimostrano la differenza nel modo in cui le donne devono offrire la Salah. Esse sono tratte da due libri, “The way the Noble Messenger [sallallahu `alayhi wa sallam] Offered His Prayer” di Mufti Jamil Ahmed Naziri e “The Salah of Women” pubblicato dalla Madrasah Arabiyya Islamiyya (Azaadville).

La prima prova:
Yazid Ibn Habib (rh) ha riportato: Il Messaggero di Allah (sallallahu `alayhi wa sallam) passò vicino a due donne impegnate nella Salah. Egli disse: “Quando vi prosternate, lasciate parte del vostro corpo appoggiato a terra perché le regole in questo caso non sono uguali tra uomini e donne”.
(Maraasil Abu Dawud, p. 118).

La seconda prova:
`Abdullah ibn `Umar (radiyallahu `anhu) ha citato il Santo Messaggero (sallallahu `alayhi wa sallam) dire: “Quando una donna si prosterna, deve unire lo stomaco contro le sue cosce in modo da rimanere il più celata possibile”.
(Kanz ul Ummal, v.4 p.117 con riferimento a Baihaqi e Ibn ‘Adi).

La terza prova:
`Ali (radiyallahu `anhu) ha detto che quando una donna prega si dovrebbe sedere sulle natiche e tenere le cosce attaccate assieme. (Al-Mughni, v.1 p. 562).

La quarta prova:
`Abdullah ibn `Umar (radiyallahu `anhu) ordinò alle donne di sedersi in tutti i loro arti con i piedi distesi verso la parte destra. (Al-Mughni, v.1 p.562).

La quinta prova:
Umm Darda (radiyallahu `anha) alzava le sue mani nel Takbir Tahrimah così: i palmi sollevati di fronte alle spalle, quando incominciava la Salah. (Musannaf Ibn Abu Shaybah, v.1 p.239).

La sesta prova:
Secondo Ibrahim Nakh’i (rahimahullah), quando una donna si prosterna, può attaccare lo stomaco contro le sue cosce, e non sollevare le natiche e non tenere i suoi arti separati come fanno gli uomini.
(Musannaf Ibn Abu Shaybah, v.1 p.239).

La settima prova:
`Ali (radiyallahu `anhu) ha dichiarato: “Quando la donna esegue la Salah, deve praticare l'”ihtifaz” e tenere le sue cosce unite assieme”. [Un simile hadith è stato attribuito anche ad `Abdullah Ibn `Abbas].
(Musannaf Ibn Abu Shaybah, v.1 pp.270-271).

L’ottava prova:
Hafidh Nuruddin Haythami ha detto: Wa’il ibn Hujr ha dichiarato che il Messaggero (sallallahu `alayhi wa sallam) gli ha detto: “O Ibn Hujr, quando esegui la Salah, alza le tue mani fino all’altezza delle orecchie, mentre una donna dovrebbe sollevare le mani fino all’altezza del suo petto”.
(Majma`-uz-Zawaa’id, v.2 p.103; I’laa us-Sunan, v.2 p.156).
Lo stesso è riportato dall’Imam Abdur Razzaq in “al-Musannaf li Abdir Razzaq”, v.3 p.138.

La nona prova:
Abdul Hayy Luckhnawi afferma: “Quanto alle donne, i giuristi concordano che per loro è Sunnah appoggiare le mani sui loro petti”.
(As-Si’ayah fi al–Kashfi `ama fi Sharh al Wiqayah, v.2 p.152).

La decima prova:
Nel Musnad dell’Imam Abu Hanifah (rahimahullah) è scritto: “Ad `Abdullah Ibn `Umar (radiyallahu `anhu) fu chiesto come le donne eseguissero la Salah durante l’epoca del Messaggero (sallallahu `alayhi wa sallam). Lui rispose che inizialmente eseguivano il tarabbu’, ma poi gli fu ordinato di rannicchiarsi strette e di poggiarsi da un lato, appoggiandosi sulla loro natica sinistra e contraendosi completamente”.
(Jami`-ul-Masanid, v.1 p.400).

Quanto sopra sono soltanto alcune prove di base per dimostrare la differenza nella Salah tra gli uomini e le donne. Ci sono molte altre prove ed affermazioni di giuristi che dimostrano queste differenze. Comunque, ne sono state fornite alcune per placare la sete di coloro che pensano di essere abbastanza qualificati da giudicare le prove.

Musica e Canto: una Fatwa dettagliata

14 ottobre 2011 Lascia un commento

Musica e Canto: una Fatwa dettagliata

 

Di: Mufti Muhammad Ibn Adam al-Kawthari

Tradotto da una sorella.

Nel nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.

La situazione peggiore possibile nel caso in cui qualcuno sia afflitto da una malattia è quando il malato si rifiuti di credere di essere stato afflitto da quella malattia. Il modo in cui tale fenomeno è accettato e riconosciuto per le malattie e i mali che colpiscono il corpo fisico, è vero anche riguardo alle malattie e ai disturbi spirituali.

Quando una persona commette un peccato (Allah ce ne preservi tutti) essendo consapevole di commettere un peccato, e prova rimpianto e rimorso nel cuore, allora ciò è molto meglio che commettere il peccato e credere che sia lecito (halal). Nella prima circostanza, viene commesso un solo peccato, ed è molto probabile che l’individuo si possa pentire per il rimorso provato nel cuore. Ma nel secondo caso, invece, in aggiunta al peccato commesso, vi è il peccato ancora più grave del cercare di giustificarlo. Normalmente, tale individuo non riceve la guida per pentirsi del suo peccato (Allah ce ne preservi tutti, Amin).

Musica e Canto?

Il caso è lo stesso con la musica ed il canto illecito. Essi sono stati definitivamente proibiti nella Shari`ah, come dimostreranno le prove citate più avanti. Eppure vi sono persone non pronte a credere che sia Haram.

Nell’epoca moderna, la musica si è diffusa al punto tale che nessuno ne è libero. La gente si trova ad affrontare situazioni in cui è costretta ad ascoltare musica. E’ accesa in quasi tutti i centri commerciali e supermercati. Se ti siedi in un taxi, fai una telefonata o anche solo cammini per la strada, non sarai al sicuro da questo male. Certi giovani musulmani guidano le loro auto con la musica a tutto volume. La crescente popolarità della musica, comune nella nostra società, rappresenta una grande minaccia per i musulmani.

La musica è un chiara stratagemma dei non Musulmani. Una delle principali cause del declino dei Musulmani è il loro coinvolgimento in intrattenimenti inutili. Vediamo oggi che i musulmani sono coinvolti, e forse in prima linea, in molte immoralità e mali. La forza spirituale che era un tempo la peculiarità del Musulmano non si vede da nessuna parte. Uno dei motivi principali di ciò è la musica e l’intrattenimento inutile.

Danni ed effetti della musica

Dovremmo essere consapevoli che nulla è stato proibito dal Creatore Onnipotente se non ciò che è dannoso per i Musulmani e la società nel suo complesso. Nella musica vi sono considerevoli danni ed effetti negativi.

L’Islam vieta totalmente l’adulterio ed anche le cose che conducono ad esso. Allah l’Altissimo dice:

E non vi avvicinate alla fornicazione: essa è azione turpe ed un male che apre la strada (ad altri mali)“. (Surah al-Isra’, 32).

L’Islam non solo vieta l’adulterio e la fornicazione, ma anche quelle cose che possono portare ad essi. E’ questo il motivo per cui il Qur’an ordina agli uomini e alle donne Musulmani di abbassare i loro sguardi. Proibisce di restare soli con qualcuno del sesso opposto (khalwa). Anche l’interazione informale con il sesso opposto è stata resa illecita.

Questo è anche uno dei principali motivi per la proibizione della musica, poiché essa condiziona le proprie emozioni, crea eccitazione, passione ed agitazione, e porta anche a diversi cambiamenti fisiologici nella persona. E’ un comprovato fatto psicologico che due cose sono decisive nel suscitare il desiderio sessuale umano, una è la voce di una donna (per gli uomini) è l’altra la musica.

Questa è la ragione per cui Allah l’Altissimo dice:

O mogli del Profeta, non siete simili ad alcuna delle altre donne, se siete timorate, dunque non siate non siate dolci nel vostro eloquio, ché non sia mosso con desiderio chi abbia una malattia nel cuore“. (Surah al-Ahzab, 32).

Così, l’Islam proibisce di ascoltare la voce femminile con lussuria e desiderio. Il grande giurista Hanafita, Ibn `Abidin (che Allah abbia misericordia di lui) afferma: “E’ permesso alle donne dialogare con uomini non-mahram in caso di bisogno (e vice versa, Mufti Muhammad). Tuttavia, ciò che non è permesso è che esse allunghino, addolciscano ed alzino la voce in maniera melodiosa”. (Radd al-Muhtar, V.1, P.406).

Analogamente, è anche illecito per le donne ascoltare con lussuria e desiderio la voce di uomini non mahram. Uno dei grandi pensatori occidentali ha detto: “La voce è uno dei più veloci mezzi per far innamorare una donna di un uomo. E’ questo il motivo per cui molte donne adorano i cantanti”.

Anche il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) era consapevole di questo fatto quando disse al compagno Bara Ibn Malik (che Allah sia soddisfatto di lui): “Oh Bara! Non lasciare che le donne sentano la tua voce!” (Kanz al-Ummal, 7/322). Lo stesso è stato riferito anche dal compagno Anjasha (che Allah sia soddisatto di lui).

Effetti fisici della musica

Esperimenti condotti da medici e ricercatori confermano che la musica è tale da non solo incidere sul cervello, ma ogni singolo organo del corpo. Vi è una stretta correlazione tra la musica e i movimenti corporei.

E’ inoltre dimostrato che la musica influenza le proprie emozioni, aumenta l’eccitazione in termini di prontezza ed agitazione e porta a svariati cambiamenti psicologici nella persona. Durante un esperimento psicologico, è stato riscontrato che ascoltare un genere “moderato” di musica faceva aumentare il normale battito del cuore, mentre ascoltando musica rock il battito cardiaco aumentava ancora di più, eppure la gente sostiene che la musica non ha effetto.

In conclusione, la musica e gli strumenti musicali utilizzati per il canto sono causa di eccitazione del desiderio sessuale di una persona. Questo potrebbe condurre una persona all’adulterio ed alla fornicazione. Pertanto, l’Islam prende una misura preventiva piuttosto che soffrirne le conseguenze. Questo è anche uno dei principi della Giurisprudenza Islamica, cioè “bloccare i mezzi” (sadd al-dhara’i). Ciò è basato sull’idea di prevenire un male prima ancora che si concretizzi di fatto, ed è derivato dal cuore della guida del Qur’an e della Sunnah che “prevenire un danno ha la precedenza persino sull’acquisire eventuali benefici”.

Diventare incuranti di Allah

Uno dei danni della musica è che distrae dal proprio Creatore. Essa serve come temporaneo strumento di piacere e soddisfazione, il che fa dimenticare chi si sia realmente e perché si è stati creati. Questo è il motivo per cui gli strumenti musicali in arabo sono conosciuti come “malaahi“, cioè strumenti che impediscono il ricordo di Allah Onnipotente.

L’essero umano è stato creato per un nobile scopo. Allah l’Altissimo dice:

È solo perché Mi adorassero che ho creato i dèmoni e gli uomini“. (Surah al-Dhariyat, 56).

La musica ed i divertimenti temporanei fanno affondare l’essere umano nei piaceri fisici e lo/la trattengono dai veri giovamenti spirituali. In conclusione, la musica gioca un grande ruolo nell’ostacolare un essere umano dal realizzare lo scopo della creazione.

Valori non Islamici

Un altro danno della musica è che instilla le ideologie dei non Musulmani nel cuore e nella mente. I messaggi della musica di oggi seguono un tema generale di amore, fornicazione, droghe e libertà.

Troviamo che il mondo intero è ossessionato dall’idea Kufr di libertà sfrenata, cioè libertà di parola, di movimento etc… Questa idea di libertà, “è la mia vita, ne faccio quello che voglio” è un tema predominante della musica di oggi. E’ usata come mezzo per inculcare nei cuori e nelle menti ideologie occidentali, che sono totalmente contrarie ai valori e agli insegnamenti Islamici.

La Differenza tra Saggezza e Ragioni Giuridiche

I suddetti sono solo alcuni dei danni e degli effetti malefici della musica. Bisogna qui ricordare che queste sono le saggezze sottostanti la proibizione della musica, e non la loro ragione (motivo, illah). La regola della Shari`ah è basata sul motivo, e non sulla saggezza. In altre parole, se anche si annullassero i danni per la proibizione della musica, ciò non renderebbe comunque lecita la musica.

Un esempio di questo è che la saggezza sottostante la proibizione del vino e dell’alcool è il fatto che essi creano inimicizia ed odio tra le persone ed ostacolano il ricordo di Allah. La ragione, invece, è che sono sostanze inebrianti. Ora, se uno dicesse che il vino è halal per lui, perché si rinchiuderebbe da qualche parte dopo aver bevuto vino, così da non creare alcuna distruzione, qualunque persona sana di mente concluderà che egli ha torto, poiché il vino è haram sia che causi qualche disgrazia o danno agli altri, o meno. La ragione è che la causa della proibizione del vino è che inebria, indipendentemente che sia presente o meno la saggezza.

Lo stesso vale per la musica. Se anche uno fosse al sicuro dai danni sopracitati, anche allora la musica rimarrebbe haram. Non può essere ritenuta lecita neppure se uno è protetto dai suoi danni. Questo è un principio ben stabilito nella scienza degli Usul al-Fiqh.

Giudizio sugli strumenti musicali e sul canto illecito

Alla luce delle prove che saranno menzionate in seguito, nella Shari`ah è illecito quanto segue:

a) Gli strumenti musicali che sono designati esclusivamente per l’intrattenimento e la danza, e che creano ammaliamento, piacere e gioia essi stessi (anche senza il canto), come il tamburo, il violino, la chitarra, il flauto, il liuto, il mandolino, l’harmonium, il pianoforte, gli archi, ecc… Il loro uso è vietato in qualsiasi circostanza.

Su questo vi è il consenso dell’intera Ummah. Fin dal primo secolo, i Compagni (Sahaba), i loro seguaci, (Tabi `in), i giuristi (fuqaha’) ed i sapienti sono stati generalmente unanimi su questa regola.

b) Il canto che sia causa di peccato è anch’esso illecito con il consenso di tutti i sapienti, come le canzoni che ostacolano da ciò che è obbligatorio (fard e wajib).

c) Qualsiasi canto che sia accompagnato da altri peccati, come canzoni composte da temi illeciti, immorali e sessuali, o cantate da donne non-mahram, ecc…: Anch’esso sarà illecito. Anche questa regola ha il consenso di tutti i sapienti.

Prove

Nel Corano e nella Sunnah vi sono numerose prove che sostengono questa posizione. Cercheremo di considerarne alcune:

1) Allah l’Altissimo dice:

Tra gli uomini vi è chi compra storie vane per traviare gli uomini dal sentiero di Allah e burlarsi di esso: essi avranno un castigo umiliante“. (Surah Luqman, 6).

Il grande Compagno, `Abd Allah Ibn Mas’ud (che Allah sia soddisfatto di lui) afferma come spiegazione del termine “storie vane”:

“Per Allah, il suo significato è la musica” (Sunan al-Bayhaqi, 1/223 e autenticato da Al-Hakim nel suo Mustadrak, 2/411).

L’Imam Ibn Abi Shayba ha narrato tramite la sua stessa trasmissione che egli (Ibn Mas’ud) ha detto:

“Giuro per Colui oltre il quale non c’è alcun dio che si riferisce al canto”. (132/5).

Il grande compagno ed esegeta del Corano, `Abd Allah Ibn `Abbas (che Allah sia soddisfatto di lui) ha detto:

“Il significato del termine è la musica, il canto e simili”. (Sunan al-Bayhaqi, 1/221 e Musannaf Ibn Abi Shayba, 132/5).

Ha detto anche:

“La musica e l’acquisto di cantanti donne”. (Musannaf Ibn Abi Shayba, 132/5).

Hasan al Basri (che Allah sia soddisfatto di lui) ha detto:

“Questo versetto è stato rivelato in relazione al canto e agli strumenti musicali”. (Tafsir Ibn Kathir, 3/442).

La stessa interpretazione è stata narrata anche da Mujahid, Ikrima, Ibrahim Nakha’i, Mak’hul ed altri (che Allah sia soddisfatto di tutti loro).

Il summenzionato versetto del Qur’an, assieme alle dichiarazioni relative al suo significato, è chiaro nella proibizione della musica. Serve anche da severo monito per coloro che sono coinvolti nel commercio della musica in qualsiasi maniera, forma o modo, poiché Allah li ha messi in guardia da una “punizione umiliante”.

Quanto a coloro che dicono che il versetto si riferisce alle cose che impediscono il ricordo di Allah e non alla musica, ciò non contraddice la suddetta spiegazione. L’interpretazione del verso come “le cose che impediscono il ricordo di Allah” è un’interpretazione più generale che include la musica e il canto, poiché una delle cose che più frenano dal ricordo di Allah è la musica. Questa è la ragione per cui la maggioranza degli esegeti del Qur’an ha spiegato il verso solo come riferirsi la musica, o a tutti quegli atti che ostacolano dalla verità, con la musica per prima.

2) Allah l’Altissimo dice, nel descrivere gli attributi dei servi del Compassionevole (`ibad al-Rahman) :

[Coloro] che non rendono falsa testimonianza e quando passano nei pressi della futilità, se ne allontanano con dignità“. (Surah al-Furqan, 72).

L’Imam Abu Bakr al Jassas riporta da Sayyiduna Imam Abu Hanifah (che Allah sia soddisfatto di lui) che il significato di “falsità (zur)” è la musica ed il canto. (Ahkam al-Qur’an, 3/428).

3) Allah l’altissimo disse a Shaytan:

Porta alla distruzione chi riesci tra di loro con la tua voce (seducente)“. (Surah al-Isra’, 64).

Uno dei grandi esegeti, Mujahid (che Allah abbia misericordia di lui), interpretò il termine “voce (sawt)” come intendere musica, canto, danza e cose futili. (Ruh al-Ma`ani, 15/111).

L’Imam Suyuti (che Allah abbia misericordia di lui) ha citato Mujahid dire: “Voce (in questo versetto) è il canto e il flauto” (al-Iklil fi Istinbat al-Tanzil, 1444).

Anche un altro esegeta, Dahhak (che Allah abbia misericordia di lui), interpretò la parola “sawt” come intendere i flauti. (Qurtubi, Al-Jami` li Ahkam al-Qur’an, 10/288).

Anche qui, può essere data un’interpretazione generale, come certamente hanno fatto alcuni commentatori del Corano, ma questo, come detto prima, non contraddice il significato dato da Muhajid e Dahhak, poiché esso è incluso nel senso più ampio e generale.

La guida del Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui)

Vi sono molti ahadith del benedetto Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) che proibiscono la musica e l’utilizzo di strumenti musicali, al punto che alcuni sapienti hanno raccolto circa quaranta ahadith, dei quali la catena di trasmissione di alcuni è autentica (sahih), di altri buona (hasan) e di altri ancora debole (da`if). Ne menzioneremo qui soltanto alcuni:

1) Sayyiduna Abu Malik al Ash`ari riferisce di aver sentito il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) dire: “Appariranno persone nella mia Ummah, che riterranno leciti l’adulterio, la seta, l’alcool e gli strumenti musicali”. (Sahih al-Bukhari).

2) Abu Malik al Ash`ari narra un tipo simile di hadith, ma con parole diverse. Egli riporta che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Presto compariranno persone dalla mia Ummah che consumeranno alcool, ne cambieranno il nome (considerandolo lecito, Mufti Muhammad), sulle loro teste vi saranno strumenti per la musica e il canto. Allah li farà inghiottire dal suolo e li tramuterà in scimmie e porci”. (Sahih Ibn Hibban e Sunan Ibn Majah, con catena di narrazione autentica).

In queste due narrazioni, viene usato il termine ma`azif. I sapienti della lingua araba sono unanimi sul fatto che essa si riferisca agli strumenti musicali (Ibn Manzur, Lisan al-`Arab, V.9, P.189).
La proibizione degli strumenti musicali è chiara nelle due narrazioni. Il primo hadith (riportato nel Sahih al-Bukhari) riferisce che alcune persone dalla Ummah del Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) tenteranno di giustificare la liceità dell’uso di strumenti musicali, assieme all’adulterio, alla seta e all’alcool, nonostante queste cose siano proibite (haram) nella Shari`ah.

Oltretutto, menzionando la musica assieme all’adulterio e all’alcool viene mostrato quanto sia grave tale peccato. Colui che tenta di autorizzare la musica è simile a colui che permette l’alcool o l’adulterio.

Il secondo hadith descrive la sorte di tali persone: al suolo verrà ordinato di inghiottirli ed essi veranno tramutate in scimmie e porci (Allah ce ne preservi tutti). L’avvertimento è specifico per coloro che riterranno permessi la musica, l’alcool, la seta e l’adulterio. E’ qualcosa che dovrebbe essere motivo di preoccupazione per coloro che tentano di giustificare una qualunque di queste cose.

Inoltre, dire che la musica sarà illecita solo se in combinazione con alcool, adulterio e seta, è errato. Se così fosse, allora perché tra le quattro cose l’eccezione vale solo per la musica? Lo stesso potrebbe essere detto anche per l’adulterio, l’alcool e la seta. Uno potrebbe allora persino giustificare che anche l’alcool e l’adulterio sono permessi a meno che non siano consumati in combinazione con le altre cose!
Perciò le due suddette narrazioni dell’Amato di Allah (Pace e Benedizione su di lui) sono una chiara prova dell’illiceità della musica e delle canzoni.

3) Imran Ibn Husain (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Questa Ummah sperimenterà l’essere inghiottiti dalla terra di alcune persone, la metamorfosi di alcuni in animali, e l’essere colpiti da una pioggia di pietre”. Un uomo fra i Musulmani chiese: “Oh Messaggero di Allah! Quando accadrà ciò?” Egli disse: “Quando appariranno le cantanti e gli strumenti musicali e l’alcool sarà (comunemente) consumato”. (Riportato da Imam Tirmidhi, Imam Ibn Majah nelle loro rispettive collezioni Sunan, e la formulazione qui è quella dal Sunan Tirmidhi).

4) Sayyiduna `Ali Ibn Talib (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il benedetto Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Quando la mia Ummah inizierà a fare quindici cose, essi saranno afflitti da tribolazioni”, e (tra quelle quindici cose ha detto): “Quando le cantanti femmine e gli strumenti musicali diventeranno comuni”. (Sunan Tirmidhi).

5) Nafi` riferisce che una volta `Abd Allah Ibn `Umar (che Allah sia soddisfatto di lui) sentì il suono del flauto di un pastore. Si mise le dita nelle orecchie, allontanò il suo mulo dalla strada e disse: “Oh Nafi`! Riesci a sentire? Io (Nafi`) risposi di sì. Egli continuò a camminare (con le dita nelle orecchie) finché io dissi: “Il suono è cessato”. Si tolse le dita dalle orecchie, tornò sulla strada e disse: “Vidi il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) fare lo stesso quando egli sentì il suono del flauto di un pastore”. (Riportato dall’Imam Ahmad nel suo Musnad e da Abu Dawud e Ibn Majah nelle loro Sunan).

6) `Abd Allah Ibn `Umar (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messagero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) disse: “In verità Allah ha probito l’alcool, il gioco d’azzardo, il tamburo e la chitarra, ed ogni sostanza intossicante è haram“. (Musnad Ahmad e Sunan Abu Dawud).

7) Abu Umama (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Allah l’Onnipotente e Maestoso mi ha mandato come guida e misericordia per i credenti e mi ha ordinato di eliminare gli strumenti musicali, i flauti, gli archi, i crocifissi e gli affari dell’epoca pre-Islamica dell’ignoranza” (Musnad Ahmad e Abu Dawud Tayalisi).

8) `Abd Allah Ibn Mas’ud (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) disse: “Il canto fa crescere ipocrisia nel cuore come l’acqua fa con l’erba.” (Sunan al-Bayhaqi).

9) Anas (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Nel giorno della Resurrezione, Allah verserà piombo fuso nelle orecchie di chiunque sieda ad ascoltare una cantante.” (registrato da Ibn Asakir e Ibn al-Misri).

10) Abu Huraira (che Allah sia soddisfatto di lui) riferisce che il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “La campana è il flauto di Shaytan”. (Sahih Muslim e Sunan Abu Dawud).

Vi sono molte altre narrazioni del Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) in proibizione degli strumenti musicali e del canto illecito. Ne ho semplicemente menzionati alcuni come esempio.

L’Imam della scuola Shafi`i, l’Imam Ibn Hajr al-Haytami (che Allah abbia misericordia di lui) ha raccolto tutti questi ahadith, che ammontano ad un totale di circa quaranta, nella sua eccellente opera “Kaff al Ra’a an Muharramat al-Lahw wa al-Sama`“, e ha quindi detto: “Tutto ciò è un’esplicita e convincente prova testuale che gli strumenti musicali di tutti i tipi sono illeciti”. (2/270).

Dichiarazioni dei Fuqaha’

Il grande giurista Hanafita al-Kasani (che Allah abbia misericordia di lui) afferma:

“Se un cantante riunisce le persone intorno a sé solo per intrattenerle con la sua voce, allora egli non sarà considerato una persone retta (`adil), anche se non consuma alcool, poiché sarà considerato il leader dei peccatori. Se tuttavia, egli canta solo a sé stesso con lo scopo di sradicare la solitudine, allora non c’è nulla di sbagliato in ciò.

Per quanto riguarda chi utilizzi strumenti musicali, se gli strumenti stessi non sono illeciti, come il bambù e il tamburello, allora non c’è nulla di sbagliato in ciò ed egli sarà ancora considerato retto. Ma, se lo strumento è illecito, come il liuto e simili, allora egli non sarà considerato una persona retta (per poter essere un testimone in tribunale, Mufti Muhammad), poiché questi strumenti non possono mai essere considerati leciti.” (Bada’i` al-Sana’i`, 6/269).

E’ scritto in Khulasat al-Fatawa:

“Ascoltare il suono di strumenti musicali è proibito (haram), perché il Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) ha detto: “Ascoltare canzoni è un peccato”” (4/345).

Ibn Humam, il grande Mujtahid Hanafita (che Allah abbia misericordia di lui) fa un’affermazione decisiva nel suo famoso Fath al-Qadir:

“Il canto illecito (haram) è quando il tema della canzone consiste di cose illecite, come la descrizione della bellezza e dei tratti di una particolare persona vivente, le virtù del vino che stimola il consumo di vino, i dettagli e i particolari degli affari di famiglia, o quelle canzoni che deridono e ridicolizzano gli altri.

Invece, le canzoni che sono prive di tali cose illecite e consistono di descrizioni di cose naturali, come fiori e ruscelli ecc…saranno permesse. Certo, se accompagnate da strumenti musicali, allora sarà proibito anche se la canzone fosse piena di consigli e saggezza, non per ciò di cui consiste la canzone, ma piuttosto a causa agli strumenti musicali che vengono suonati in essa”.

Ed è scritto in “al-Mughni” di Ibn Qudamah (Madhhab Hanbali; che Allah abbia misericordia di lui) che gli strumenti musicali sono di due tipi:

“1) Illeciti, come quelli che sono destinati appositamente all’intrattenimento e al canto, come il flauto ed il mandolino, etc…

2) Leciti, come suonare il tamburello (daff) ai matrimoni ed altre occasioni felici”. (Ibn Humam, Fath al-Qadir, 6/36).

Più o meno o stesso è stato menzionato anche in altre opere Hanafite, come al-Ikhtiyar, al-Bahr al Ra’iq, al-Fatawa al-Hindiyyah, ed altri.

L’Imam an-Nawawi, il grande Sapiente di Ahadith e della scuola Shafi`i (che Allah abbia misericordia di lui) afferma:

“E’ illecito utilizzare o ascoltare strumenti musicali, come quelli per cui è conosciuto chi beve, come il mandolino, il liuto, i cimbali ed il flauto. E’ permesso suonare il tamburello (daff) ai matrimoni, circoncisioni ed altre occasioni, anche se ha delle campanelle ai lati. Suonare il kuba, un lungo tamburo con corpo centrale ristretto, è anch’esso illecito”. (Mughni al-muhtaj, 4/429, e Reliance of the Traveller, 775).

Vi sono molte altre affermazioni dei Fuqaha’ e di sapienti come al-Qurtubi, e di ognuno dei quattro madhahib, ma a causa della lunghezza dell’articolo, basterà quanto sopra.

Quanto a coloro che ritengono lecita la musica, essi di solito forniscono l’hadith dal Sahih Bukhari, nel quale due ragazze cantavano in presenza del Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) e di Sayyida `A’isha (che Allah sia soddisfatto di lei).

Ma la liceità della musica non può essere giustificata con questo hadith. L’esperto di ahadith, Ibn Hajr al-Asqalani ha confutato in dettaglio questa pretesa nel suo Fath al-Bari (2/345).

In primo luogo, queste giovani donne stavano cantando senza alcuno strumento musicale illecito ed in secondo luogo, il contesto della canzone riguardava la guerra, quindi perfettamente lecito. Inoltre, non erano cantanti professioniste, come le parole dell’hadith indicano chiaramente.

Altri tentano di giustificare la musica con l’hadith in cui si cita la liceità del suonare il tamburello (daff).

Tuttavia, come si afferma nelle opere dei Fuqaha’, suonare il tamburello è permesso ai matrimoni, in quanto non è pensato per il solo intrattenimento e piacere, ma piuttosto per annunci, ecc.

Conclusione

Alla luce delle suddette prove dal Corano, dai detti del nostro amato Messaggero di Allah (Pace e Benedizione su di lui) e dai testi dei vari Fuqaha’, quanto segue è la regola definitiva riguardo alla musica:

Gli strumenti musicali che sono concepiti unicamente per l’intrattenimento sono proibiti, con o senza il canto. Tuttavia, suonare il tamburello (daff) ai matrimoni (e secondo alcuni fuqaha’ anche in altre occasioni) sarà permesso.

Per quanto concerne le canzoni, se esse consistono di qualsiasi cosa che sia proibita od ostacolano dall’assolvimento dei doveri obbligatori, allora esse saranno proibite. Tuttavia, se sono prive delle suddette caratteristiche (e non sono accompagnate da strumenti), allora sarà permesso cantarle.

Ed Allah sa meglio.

[Mufti] Muhammad Ibn Adam al Kawthari, UK.