Ibn Mas’ud (ra) Sui Danni Provocati dagli Pseudo-Sapienti nei Tempi Corrotti

Ibn Mas’ud (ra) Sui Danni Provocati

dagli Pseudo-Sapienti nei Tempi Corrotti

 

Di: Ustadh Abdus Shakur Brooks
Da: http://www.al-faqih.com/?p=430

Traduzione a cura di: Amal

Dalla raccolta del Sahih Bukhari si riporta che il Profeta (sallalahu `alahi wa sallam) disse:

اصبرو فانه لا يأتي عليكم زمان الا و الذي بعده اشر منه

Siate pazienti, in verità non scenderà un tempo su di voi se non che il tempo che verrà dopo sarà ancora più duro“.

Ibn Masud (ra) ha detto riguardo questo hadith:

ما ذاك بكثرة الامطار و قلتها و لكن بذهاب العلماء ثم يحدث قوم يفتون في الامور برأيهم فيثلمون الإسلام و يهدمونه

Questo non è dovuto all’abbondanza o all’esaurimento di pioggia ma è dovuto alla scomparsa degli `Ulama’ (sapienti istruiti) quindi il comparire di genti (non `Ulama’!) che danno fatwa secondo le proprie opinioni [ovvero, opinioni non qualificate], distorcendo [il significato del]l’Islam e distruggendolo“.

Il fatto che Ibn Mas’ud abbia usato l’espressione “delle genti verranno” dimostra che essi non sono sapienti ma pretendenti e questo si deduce dal fatto che egli ha fatto riferimento al primo gruppo come sapienti mentre al secondo gruppo come semplici persone. Questo indica anche che queste persone saranno scambiate dalla gente comune per grandi sapienti perchè “danno fatwa..”. E siccome essi verranno considerati come sapienti dalla gente comune, le loro opinioni verranno rispettate anche se sono contrarie alla pratica dell’Islam. In questo modo questi pretesi “studiosi” distorgono e aiutano a distruggere la vera immagine dell’Islam come menzionato da Ibn Mas’ud.

Molto di quello che sta accadendo oggi con la pretesa di “contestualizzazione e riforma” è il risultato di ciò di cui parlava Ibn Mas’ud. Chiunque noterà che coloro che insistono in tali pretese tendono a scegliere ed a concentrarsi su quelle questioni che confliggono con le società il cui orientamento morale è dettato da genti atee che come presupposto trascurano apertamente la religione in toto, ed inoltre mostrano esplicito disprezzo verso l’Islam come religione. Gran parte di ciò è fatto come disperato tentativo di convincere tali società che “la nostra religione” è compatibile con il loro stile di vita, o per rendere lecito ciò che è notoriamente haram, alla ricerca delle desiderate facilitazioni.

Non c’è alcun dubbio un certo grado di contestualizzazione debba applicarsi nel mondo moderno quando necessario, e ciò è incluso nella giurisprudenza. “Contestualizzare” significa prendere le basi di qualcosa e rendenderlo applicabile ai tempi in maniera sensata, o concedere dispense in settori riconosciuti dalla Shari`ah. Ma parte di ciò che vediamo oggi non è questo, bensì mero ragionamento ingiustificato e non qualificato da parte di coloro che vorrebbero cambiare i precetti e le regole in questioni ben consolidati nell’Islam.

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