La Necessità della Preghiera (Du`a’)

La Necessità della Preghiera (Du`a’)

 

[Estratto dalla collezione “Risale-i Nur“, Ventitreesima Parola]
di Shaykh Bediuzzaman Said Nursi (ra)

Punto Quinto

 
Siccome la fede rende indispensabile la preghiera e la preghiera è un mezzo per acquistare il favore divino, la natura umana ne sente fortemente la necessità. Dio lo dichiara nei versi coranici con la seguente espressione:

…قُلْ مَا يَعْبَأُ بِكُمْ رَبِّي لَوْلاَ دُعَاؤُكُمْ

Di’: Il Mio Signore non si occuperà di voi se voi non Lo pregate.”.
(Corano 25: 77)

… ادْعُونِي أَسْتَجِبْ لَكُمْ …

ChiamateMi, ed io vi risponderò.
(Corano 40: 60)

Questi versi vogliono dire semplicemente: “Che importanza avete voi, al di fuori della vostra preghiera?”

Si potrebbe obiettare: “Per quanto sia importante il significato di questo verso coranico e quantunque ci dica che esiste una risposta ad ogni preghiera, noi spesso preghiamo costantemente, ma le nostre preghiere non vengono esaudite”.

A tale affermazione la nostra risposta suona così: rispondere è una cosa, accettare è un’altra. C’è una risposta per ogni preghiera, ma esaudirla ossia concedere la cosa desiderata dipende dal giudizio di Dio Onnipotente. Per esempio, se un bambino ammalato chiama il medico perchè gli dia una medicina, il medico potrebbe dargli sia la medicina che voleva il bambino, sia un’altra medicina ancora migliore per la sua salute, oppure niente, essendo il medico consapevole che qualunque medicina sarebbe dannosa per quel tipo di malattia. Proprio nello stesso modo Dio Onnipotente, Onnipresente ed Onniscente risponde alle suppliche delle Sue creature. Dio con il suo dono e con la sua presenza trasforma la depressione della solitudine in un’atmosfera di tranquillità. La risposta di Dio non è determinata dal desiderio umano. E’ Lui con la sua Sapienza Assoluta che concede la cosa desiderata o ne concede una migliore, oppure non concede nulla.

La preghiera è una specie di adorazione che dà i suoi frutti nell’aldilà. Gli scopi che scaturiscono dalle necessità quotidiane costituiscono soltanto una circostanza per le preghiere. Per esempio, la preghiera per la pioggia è un rito e la scarsità di pioggia precisa il suo tempo, ma non ne precisa lo scopo. Tutte quelle preghiere e suppliche non hanno in fondo l’intenzione di far cadere la pioggia. Se questo fosse lo scopo, le preghiere sarebbero prive di senso e di sincerità; non sarebbero degne di essere accolte. Un altro esempio a questo proposito: il tramonto è il tempo della preghiera del “maghrib”, ossia della sera. Inoltre le eclissi solari e lunari determinano il momento di altre due preghiere particolari. Siccome le eclissi mettono in evidenza la grandezza di Dio, il Creatore ci invita, in quell’occasione, a fare delle preghiere speciali.

Così si dimostra che queste due preghiere non hanno niente a che fare con il processo delle eclissi, l’inizio e la fine delle quali si possono sapere soltanto grazie ai calcoli astronomici. Le preghiere non sono certamente adatte a spiegare il processo delle eclissi.

La stessa cosa è valida per le calamità e le minacce di eventi pericolosi che costituiscono il tempo o l’occasione di qualche preghiera speciale. Sono tempi particolari in cui l’uomo si rende conto della propria impotenza e si rifugia alla Corte dell’Onnipotente per mezzo di preghiere e suppliche. Nonostante le preghiere, se accade che le disgrazie non vengano evitate, non è da dirsi che le preghiere non siano state accettate, ma piuttosto che il tempo delle preghiere non è ancora terminato. Se Dio Onnipotente ci salva dalle disgrazie ciò è il risultato della sua Grazia e Generosità e indica il termine delle suppliche e la realizzazione dell’evento desiderato.

La preghiera è insomma una caratteristica del culto e il culto dovrebbe essere celebrato solamente per amore di Dio. Vale a dire, quello che resta all’uomo è rifugiarsi in Dio, dimostrandoGli la propria impotenza. Non si deve intervenire contro l’autorità divina ma sempre con una totale fedeltà verso i giudizi divini, si devono lasciare le cose a Dio, senza mai accusarNe la compassione.

E’ un dato di fatto che ogni creatura nell’universo, fino alla più piccola particella del cosmo, com’è sottolineato in versi espliciti del Corano, porga a Dio i propri elogi ed esegua il proprio culto particolare; tutti questi atti costituiscono una preghiera rivolta alla Corte Divina. La preghiera a volte viene eseguita secondo una predisposizione innata, come quella degli animali e delle piante i quali, tramite la propria inclinazione naturale, chiedono a Dio di realizzarsi in un modo ad essi consono e di vedere completamente manifestati in sé gli attribuiti divini. Esiste anche la preghiera che ogni vivente fa per le necessità indispensabili, mettendo in rilievo la propria situazione bisognosa, chiedendo a Dio, il più Generoso, gli alimenti per mantenersi in vita. Un’altra preghiera invece è quella fatta da coloro che si trovano in difficoltà. Con animo turbato si rifugiano nel loro Protettore e con una supplica che sgorga dal profondo dell’anima si rivolgono a Colui che è il più compassionevole. Queste tre specie di preghiere sono sempre gradite, a meno che non si frapponga qualche ostacolo.

L’ultima, la quarta e la più nota, è la nostra preghiera che si suddivide in due categorie. La prima è quella attiva e concerne la vita pratica. La seconda è quella orale e sentimentale che concerne il cuore.

Per esempio, quando si cerca di causare un avvenimento desiderato si fa una preghiera attiva. In questo caso l’uomo è cosciente del fatto che ricercare tutte le cause non basterà a conquistare il traguardo desiderato. Per questo motivo richiederà a Dio l’oggetto dei suoi desideri tramite i suoi comportamenti e le sue opere, dimostrando cioè una certa attività. Arare il terreno, ad esempio, è una preghiera attiva e significa bussare alla porta di Dio, alla porta del Tesoro della Compassione. Siccome una tale supplica è rivolta al “Nome” e agli altri attribuiti dell’Infinitamente Generoso, nella maggior parte dei casi verrà accettata.

Per quanto riguarda la preghiera fatta con la lingua e col cuore, si tratta qui di chiedere qualcosa che per noi è irraggiungibile. L’aspetto più importante e il frutto più delizioso e appagante di tale preghiera è quello di venire a sapere che esiste Qualcuno che è sempre al corrente di tutto quello che abbiamo nel cuore e che estende la sue Mano dappertutto, che può rispondere ad ogni desiderio e che ha un’infinità pietà di noi quando cadiamo in miseria ed é sempre pronto ad aiutarci quando soffriamo la povertà.

Allora, o uomo povero e miserabile! Non tralasciare mai le preghiere che sono la chiave per aprire la porta del Tesoro della Compassione! Non tralasciare mai quella fonte inesauribile di potenza! Conserva gelosamente la preghiera e ascendi al grado più alto dell’umanità! Includi nelle tue preghiere tutte le altre preghiere dell’universo, proprio come un sultano! Rivolgiti a Dio in nome di tutte le creature, dicendo: “Soltanto da Te richiediamo l’aiuto

إِيَّاكَ نَسْتَعِينُ ,

e sii un ottimo esempio del creato!

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