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Rabi`ul-Awwal e la Questione del Mawlid del Profeta (sallallahu `alayhi wa sallam)

19 gennaio 2013 Lascia un commento

Rabi`ul-Awwal

 

di: Mufti Muhammad Taqi Usmani 
Da: http://www.albalagh.net/general/rabi-ul-awwal.shtml
Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro

 

Dalle Superstizioni alla Luce

Quello di Rabi’ul-Awwal è il mese più significativo della storia islamica, perché in questo mese l’umanità è stata benedetta con la nascita del Santo Profeta Muhammad, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Prima della nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), non solo la penisola araba, ma anche le cosiddette “nazioni civilizzate” di Roma e di Persia erano immerse nel buio di ignoranza, superstizione, oppressione e disordine. Il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) arrivò con l’eterna verità del Tawhid (Unicità di Allah), la sola fede che fornisce una solida base ai veri concetti di conoscenza, equità e pace. E’ stata questa fede a liberare l’umanità dall’ignoranza e dalle superstizioni, ed a diffondere la luce della vera conoscenza in tutto il mondo.

Feste islamiche

Perciò la nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è stato l’evento più significativo e notevole nella storia umana. Se negli insegnamenti islamici ci fosse stato spazio per la celebrazione di compleanni o anniversari, il compleanno del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), avrebbe senza dubbio meritato tale celebrazione più del compleanno di qualsiasi altra persona. Ma ciò è contrario alla natura degli insegnamenti islamici.

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Rabi`ul-Awwal e la Questione del Mawlid del Profeta (sallallahu `alayhi wa sallam)

3 febbraio 2012 Lascia un commento

Rabi`ul-Awwal

 

di: Mufti Muhammad Taqi Usmani 
Da: http://www.albalagh.net/general/rabi-ul-awwal.shtml
Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro

 

Dalle Superstizioni alla Luce

 

Quello di Rabi’ul-Awwal è il mese più significativo della storia islamica, perché in questo mese l’umanità è stata benedetta con la nascita del Santo Profeta Muhammad, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Prima della nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), non solo la penisola araba, ma anche le cosiddette “nazioni civilizzate” di Roma e di Persia erano immerse nel buio di ignoranza, superstizione, oppressione e disordine. Il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) arrivò con l’eterna verità del Tawhid (Unicità di Allah), la sola fede che fornisce una solida base ai veri concetti di conoscenza, equità e pace. E’ stata questa fede a liberare l’umanità dall’ignoranza e dalle superstizioni, ed a diffondere la luce della vera conoscenza in tutto il mondo.

 

Feste islamiche

 

Perciò la nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è stato l’evento più significativo e notevole nella storia umana. Se negli insegnamenti islamici ci fosse stato spazio per la celebrazione di compleanni o anniversari, il compleanno del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), avrebbe senza dubbio meritato tale celebrazione più del compleanno di qualsiasi altra persona. Ma ciò è contrario alla natura degli insegnamenti islamici.

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Rabi`ul-Awwal e la Questione del Mawlid del Profeta (saws)

5 febbraio 2011 Lascia un commento

Rabi`ul-Awwal

di: Mufti Muhammad Taqi Usmani
Da: http://www.albalagh.net/general/rabi-ul-awwal.shtml
Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro.

Dalle Superstizioni alla Luce

Quello di Rabi’ul-Awwal è il mese più significativo della storia islamica, perché in questo mese l’umanità è stata benedetta con la nascita del Santo Profeta Muhammad, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Prima della nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), non solo la penisola araba, ma anche le cosiddette “nazioni civilizzate” di Roma e di Persia erano immerse nel buio di ignoranza, superstizione, oppressione e disordine. Il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) arrivò con l’eterna verità del Tawhid (Unicità di Allah), la sola fede che fornisce una solida base ai veri concetti di conoscenza, equità e pace. E’ stata questa fede a liberare l’umanità dall’ignoranza e dalle superstizioni, ed a diffondere la luce della vera conoscenza in tutto il mondo.

Feste islamiche

Perciò la nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è stato l’evento più significativo e notevole nella storia umana. Se negli insegnamenti islamici ci fosse stato spazio per la celebrazione di compleanni o anniversari, il compleanno del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), avrebbe senza dubbio meritato tale celebrazione più del compleanno di qualsiasi altra persona. Ma ciò è contrario alla natura degli insegnamenti islamici. Questo è il motivo per cui, a differenza di Ebraismo, Cristianesimo ed Induismo, ci sono molto poche feste nell’Islam: soltanto i due `Aid (`Aid-ul-Fitr ed `Aid-ul-Adha) nell’intero anno. Le date di questi due `Aid non corrispondono alla data di nascita di alcuna delle persone importanti della storia islamica, né la loro origine è attribuibile ad alcun evento particolare della storia avvenuto in queste date.

Entrambi questi `Aid sono stati prescritti per esprimere gratitudine ad Allah in occasione di eventi felici che hanno luogo ogni anno. Il primo evento è il completamento dei digiuni di Ramadan, ed il secondo evento è il completamento dell’Hajj, un’altra forma di adorazione che fa parte dei cinque pilastri dell’Islam.

Anche il modo prescritto per la celebrazione di questi due `Aid (feste) è differente dalle feste non islamiche. Non ci sono processioni formali, illuminazioni od altre attività che mostrino felicità formale. Al contrario, ci sono preghiere congregazionali e visite informali e reciproche, che danno vera felicità, invece che mostrarne semplicemente i simboli.

Nessun compleanno

Dall’altra parte, l’Islam non ha prescritto alcuna festa per la nascita di alcuna persona, per quanto grande o significativa possa essere. I Profeti di Allah sono le persone di rango più elevato tra tutti gli esseri umani. Ma né il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), né i suoi nobili compagni hanno mai osservato il compleanno o l’anniversario di alcuno di loro. Persino la data di nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), che è stato l’evento più felice per l’intera umanità, non è mai stata celebrata dal Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) o dai suoi Compagni benedetti.

I Compagni del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) rimasero vivi dopo di lui per circa un secolo, ma nonostante il loro amore profondo e senza paragoni verso il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) non hanno mai festeggiato il compleanno o l’anniversario della morte del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Essi piuttosto hanno dedicato le loro vite a promuovere la causa dell’Islam, a mettere in pratica i suoi insegnamenti, a diffondere il suo messaggio ai quattro angoli del mondo ed a stabilire l’ordine islamico in ogni ambito della vita.

Le origini del Natale

Difatti, la commemorazione della nascita di una persona importante non è mai stata prescritta da alcuna religione ritenutasi rivelazione divina. In origine è stata un’usanza prevalente soltanto tra comunità pagane. Persino il Natale, la famosa festa cristiana che commemora la nascita di Gesù Cristo, non è menzionata nella Bibbia né negli scritti cristiani antichi. E’ stato solo nel quarto secolo dopo l’ascensione di Gesù Cristo che il Natale è stato riconosciuto come una normale festa Cristiana. Citando l’Enciclopedia Collier:

“E’ impossibile determinare l’esatta data di nascita di Cristo, dalle testimonianza dei vangeli o da alcuna tradizione affidabile. Durante i primi tre secoli dell’era cristiana all’interno della Chiesa vi era una considerevole opposizione alle abitudini pagane di celebrare i compleanni, sebbene vi siano tracce che una commemorazione puramente religiosa della nascita di Cristo fosse inclusa nella celebrazione dell’Epifania. Clemente di Alessandria menziona l’esistenza di questa festa in Egitto intorno all’anno 200 d.C., ed abbiamo qualche prova della sua celebrazione in aree sparse. Dopo il trionfo di Costantino, la Chiesa ha Roma ha fissato il 25 Dicembre come data per la celebrazione della festa, probabilmente intorno al 320 o al 353 d.C. Entro la fine del quarto secolo l’intero mondo cristiano celebrava il Natale in quel giorno, ad eccezione delle Chiese orientali, che lo celebravano il 6 Gennaio. La scelta del 25 Dicembre fu probabilmente influenzata dal fatto che in questo giorno i romani celebravano la festa Mithraica del dio-Sole, ed anche i Saturnalia avvenivano in quella data.”
(Enciclopedia Collier, edizione del 1984, v. 6, p. 403).

Una descrizione simile dell’origine del Natale si trova nell’Enciclopedia Britannica, con qualche dettaglio in più. Il seguente passaggio farà più luce su tale questione:

“Il Natale non faceva parte delle antiche celebrazioni della Chiesa, e prima del quinto secolo non vi era generale consenso d’opinioni riguardo a quando lo si dovesse stabilire nel calendario, se il 6 Gennaio, il 25 Marzo od il 25 Dicembre. La più antica identificazione del 25 Dicembre con la nascita di Cristo si trova in un passaggio, altrimenti sconosciuto e probabilmente spurio, di Filo di Antiochia (c. 180), preservato in latino dai Centuriatori di Magdeburgo (i, 3, 118), indicante che i Galli contendevano che siccome essi celebravano la nascita del Signore il 25 Dicembre, dovrebbero celebrare la resurrezione il 25 Marzo. Un passaggio, quasi certamente interpolato, nel commentario di Hippelates di Daniele, IV, 23, afferma che Gesù sia nato a Betlemme Mercoledì 25 Dicembre, nel quaranteduesimo anno del regno di Augusto, ma non menziona nessuna festa, festa che effettivamente avrebbe contrastato con le idee allora ortodosse.
Non più tardi del 245, Origene, (hem. viii sul Leviticus) ripudiava l’idea di osservare il compleanno di Cristo “come se fosse un re Faraone”. (Britannica, 1953 ed. v. 5, p.642)

Queste due citazioni sono più che sufficienti per provare i seguenti punti:

1. La commemorazione dei compleanni era originariamente un costume pagano, mai approvato da una scrittura divina o da un insegnamento profetico.

2. La data esatta della nascita di Sayyidina ‘Isa è sconosciuta ed impossibile da accertare.

3. La commemorazione della nascita di Gesù Cristo non era una pratica riconosciuta nei primi secoli della storia cristiana.

4. E’ stato solo nel IV o V secolo che è stata riconosciuta come festività religiosa, ed anche questo, sotto l’influenza dei pagani che adoravano il “dio-Sole”.

5. C’era una forte opposizione da parte di sapienti cristiani come Origene contro la commemorazione della nascita di Gesù, sulla base del suo essere originariamente un’usanza di pagani ed idolatri.

Fonti Islamiche delle Origini

Neppure nelle fonti Islamiche delle origini possiamo trovare alcuna indicazione sulla celebrazione dei compleanni o degli anniversari di morte. Molti Compagni del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa Sallam), morirono durante la sua vita. La sua amata moglie, Sayyidah Khadijah (Radi-Allahu `anha) morì a Makkah. Il suo amato zio, Sayyidina Hamzah (Radi-Allahu `anhu) fu massacrato brutalmente durante la battaglia di Uhud. Ma il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) non osservò mai il loro compleanno o gli anniversari della loro morte, né mai raccomandò ai suoi seguaci di celebrare il suo stesso compleanno nel mese di Rabi’ul-Awwal.

Cosa C’è di Sbagliato in Queste Celebrazioni

La ragione dell’astinenza da tali celebrazioni è che esse distolgono l’attenzione della gente dai veri insegnamenti dell’Islam, dirigendola verso la sola osservanza di alcune attività formali. All’inizio queste celebrazioni possono cominciare con la massima devozione e con l’intenzione in buona fede di fare omaggio ad una persona pia. Però, l’esperienza ci dimostra che la celebrazione è poi mescolata con un elemento di baldoria e festeggiamenti, e generalmente confusa con feste profane; ed attività profane, e spesso peccaminose, vi penetrano gradualmente.

La Trasformazione del Natale

 
L’esempio del Natale risulterà ancora una volta pertinente. Questa festa cristiana fu originariamente innovata per commemorare la nascita di Gesù Cristo e, ovviamente, ricordare i suoi insegnamenti. Ma una volta che tale occasione venne riconosciuta come festa, tutti gli elementi profani delle feste pubbliche fecero la loro comparsa. La seguente citazione dall’Enciclopedia Britannia merita attenzione:

“Per diversi secoli il Natale fu soltanto un anniversario ecclesiastico osservato dai servizi religiosi. Ma col diffondersi del Cristianesimo tra i popoli delle terre pagane, molte delle pratiche del solstizio d’inverno vennero mischiate a quelle del Cristianesimo, per le regole liberali di Gregorio I il grande, e la collaborazione dei missionari. Perciò, il Natale divenne assieme religioso e profano nella sua celebrazione, a tratti riverente, a tratti gaio”.

In seguito, quali genere di attività siano state adottate per celebrare il Natale è menzionato nel seguente paragrafo, dal quale la seguente citazione risulta qui molto pertinente:

“Il far baldoria divenne parte dell’osservanza del Natale attraverso l’entusiasmo popolare anche quando l’enfasi era sulla fase religiosa. (…) Nelle grandi sale completamente adorne dei signori feudali – la cui ospitalità era estesa a tutti i loro amici, inquilini e domestici – vela, feste, canti e giochi, danze, balli in maschera e mimi che presentavano pantomime e maschere erano tutti elementi dei festeggiamenti”. (Encyclopedia Britannica, 1953 v. 5, p. 643)

Ciò è sufficiente a mostrare come un’apparentemente innocente festa di reverenza fu mutata in una festa profana in cui la baldoria e la ricerca del divertimento con qualsiasi mezzo ebbero la meglio su tutte le attività religiose e spirituali.

Pienamente cosciente di questa psicologia umana, l’Islam non ha mai prescritto né incoraggiato l’osservanza di compleanni ed anniversari, e quando queste celebrazioni vengono osservate come una parte della religione, esse sono totalmente proibite.

La Religione è Completa

Il Sacro Qur’an ha chiaramente affermato in occasione dell’ultimo Hajj del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam): “Oggi, ho completato gli insegnamenti della vostra religione”. [Al-Maida, 5; 3].

Ciò significa che tutti gli insegnamenti dell’Islam sono stati comunicati ai Musulmani attraverso il Sacro Qu’ran e la Sunnah del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa Sallam). A nessuno è permesso dopo di ciò aggiungere ad esse alcunché come parte della religione. Ciò che non era parte della religione durante la vita del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam, non potrà mai diventarlo. Tali aggiunte sono definite “bid`ah”, innovazione, dal Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam.

Perciò, l’osservanza del 12 di Rabi’ul-Awwal come festa religiosa non è sancita da alcun versetto del Sacro Qur’an né da alcun insegnamento del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Se essa fosse stata una componente della religione, sarebbe stata chiaramente ordinata o praticata dal Santo Profeta ( Sall-Allahu `alayhi wa sallam) e dai suoi benedetti Compagni, o, almeno, dai loro diretti discepoli. Ma nessun esempio di celebrazione di questa giornata può venir rintracciato nei primi secoli della storia islamica. Fu dopo molti secoli [Nota di Albalagh: secondo Maulana Yusuf Ludhianwi era l’anno 604 Hijri] che qualche monarca iniziò ad osservare la data del 12 di Rabi’ul-Awwal come giorno di nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), senza alcuna solida base religiosa, e furono organizzate riunioni col nome di Mawlud o Milad, in cui era solitamente narrata la storia della nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam).

Disaccordi sulla Data

L’osservanza del 12 di questo mese come data di nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), non è soltanto un’innovazione che non ha basi negli insegnamenti dell’Islam, ma persino l’accuratezza di questa data come la vera data di nascita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è molto discussa. Vi sono diverse date indicate in diverse tradizioni, e la maggioranza dei sapienti autentici è propensa a ritenere che il Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) sia nato in realtà il 9 di Rabi’ul-Awwal. Tale differenza d’opinioni è un’altra prova che l’osservanza del suo compleanno non è una parte della religione, altrimenti la sua data esatta sarebbe stata custodita con precisione.

La vita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è senza dubbio la più importante fonte di guida per tutti i Musulmani, e ad ogni Musulmano è obbligatorio imparare e studiare gli eventi della sua vita, e seguire l’esempio pratico da lui stabilito in ogni sfera della vita. La narrazione della sua vita devota (la Sirah) è in sé stessa un atto di devozione, che invoca le benedizioni divine, ma il Sacro Qur’an e la Sunnah non hanno prescritto un tempo od un metodo particolare per essa. Questo atto devoto dovrebbe essere eseguito in tutti i mesi e in tutti i tempi. Il mese di Rabi’ul-Awwal non è stato designato dalla Shari `ah come un periodo speciale per tenere tali incontri per commemorare la nascita o la vita del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. E’ perciò un’innovazione (Bid`ah) limitare gli incontri sulla Sirah esclusivamente al mese di Rabi’ul-Awwal, o ritenere che gli incontri tenuti in questo mese siano meritevoli di una maggiore ricompensa rispetto agli incontri tenuti in qualsiasi altro periodo dell’anno. Infatti, i Compagni del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) erano soliti ricordare la vita del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) durante tutto il corso dell’anno, e non solo studiando e trasmettendo agli altri il suo messaggio, ma anche seguendo il suo stile di vita e mettendo in pratica i suoi insegnamenti in ciascun ambito delle loro attività, e questo è esattamente ciò che al Musulmano è richiesto e ciò che egli dovrebbe fare.

Con questo non vogliamo dire che gli incontri sulla Sirah non debbano essere tenuti nel mese di Rabi’ul-Awwal; il punto è soltanto che essi non debbono essere limitati a questo mese, né bisogna credere che la Shari`ah abbia posto alcun accento sul tenere tali incontri in questo particolare mese.

Un altro punto che dovrebbe essere sempre tenuto a mente nell’organizzare tali incontri è che essi debbono essere in completa conformità con le regole della Shari`ah. Un Musulmano dovrebbe rispettare i precetti della Shari`ah in tutte le sue attività; ma almeno gli incontri organizzati in memoria del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) dovrebbero essere liberi da ogni azione proibita dalla Shari`ah.

Gli odierni Incontri sulla Sirah e la Shari`ah

Si nota spesso, specialmente nei paesi occidentali, che le persone organizzano incontri sulla Sirah in cui uomini e donne sono seduti assieme senza rispettare le regole di hijab prescritte dalla Shari`ah. Gli insegnamenti del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) sono ovviamente contrari a tali incontri misti. Come può avere alcun frutto un incontro sulla Sirah in cui tali fondamentali insegnamenti della Shari`ah vengono apertamente violati?

In alcuni incontri, dei Na’t (poemi) in memoria del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) vengono recitate da donne di fronte ad un pubblico maschile, talvolta accompagnati da della musica, il che è totalmente contrario alle istruzioni del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam. Tenere tali incontri o parteciparvi è chiaramente proibito dalla Shari`ah, poiché non è solo una violazione dei precetti della Shari`ah, ma un affronto alla santità della Sirah del Santo Profeta, Sall-Allahu `alayhi wa sallam.

Tutte le altre attività, spesso tenute il 12 di Rabi’ul-Awwal, come organizzare delle processioni, costruire imitazioni della tomba del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam), illuminazioni di edifici e strade, non sono autorizzate da alcuna regola della Shari`ah. Semmai sono basate sua una più o meno cosciente imitazione di certe altre religioni. Nessun esempio di tali attività può essere rintracciato nella storia Islamica delle origini.

Il Vero Messaggio della Sirah

 
Ciò che è davvero importante, a riguardo del Santo Profeta (Sall-Allahu `alayhi wa sallam) è, innanzitutto, seguire i suoi insegnamenti, e quindi rendere disponibile la sua Sirah devota ad ogni Musulmano, preservarla nei cuori dei Musulmani sin dalla più tenera infanzia, educare i membri della famiglia a condurre le loro vite in conformità con essa e ritenerla il più magnifico esempio di condotta umana di cui l’universo sia mai stato testimone – e tutto ciò con il massimo amore e riverenza, non manifestati soltanto da qualche attività formale, ma anche attraverso l’effettiva condotta del seguire la Sunnah. Ciò non può essere ottenuto meramente organizzando processioni ed illuminando i muri; ciò richiede sforzi costanti e coerenti, ed un significativo programma di educazione e pratica.