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Posts Tagged ‘Hadrat Shaykh Syed Arshad Sahab’

Un Breve Consiglio per Ramadan

29 luglio 2012 Lascia un commento

Un breve consiglio di Shaykh Dr. Arshad Sahab riguardo le attività per Ramadan:

“Durante Ramadan la cosa migliore da fare è astenersi dai peccati.
Ovviamente, tilawah [recitazione] del Qur’an, recitare molto “la ilaha illaLlah” e fare istighfar sono le cose sulle quali concentrarsi. Ed è necessario pure fare du`a’ per il Jannah e per la salvezza dell’Inferno”.

“Disordine nel Qur’an”?

“Disordine” nel Qur’an?

 

Da un messaggio di Hadrat Shaykh Syed Arshad Sahab
Una delle difficoltà riscontrate dai non-Musulmani nell’accostarsi al Sacro Qur’an è la disposizione degli argomenti, che non segue un ordine cronologico (né nei temi, né nell’ordine di rivelazione delle Sure).

Rispondendo a tali dubbi, Hadrat Shaykh Syed Arshad Sahab scrive:

“Il Qur’an è stato rivelato come discorso (bayan), non in forma di libro; esso si riferiva a diverse questioni man mano che esse accadevano. La sua apparente forma casuale ha pienamente senso una volta che si tenga a mente questo fatto.

(…)

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Una Decina Completa: Dieci Consigli Per l’Educazione dei Figli

Una Decina Completa:

Dieci Consigli Per l’Educazione dei Figli

 

Min Malfuzat Hadrat Syed Arshad Sahab

 

Uno Shaykh ha scritto ad Hadrat Dr. Syed Arshad Sahab chiedendo consigli per l’educazione dei suoi figli, della quale si stava ultimamente preoccupando.

Dr. Syed Arshad Sahab ha risposto menzionando dieci punti:

“1) Innanzitutto, prega per loro: “Rabbana hab lana min azwajina wa dhurriyyatina qurrat ayunin wa-j`alna li-l-muttaqina imama“;

(…)

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Rompere la Bay`ah è Peccato?

1 dicembre 2011 Lascia un commento

E’ diffusa – negli ambienti del Tasawwuf deviato – l’idea per cui la bay`ah sufi rappresenti una responsabilità contratta per sempre; essa viene ammantata di una sacralità assoluta, che pone un murid (studente, discepolo) in una situazione di timore alla sola idea di poterla infrangere, col risultato che egli continua a ritenersi “legato a vita” allo Shaykh con cui l’ha contratta, anche dopo che le sue palesi violazioni della Shari`ah e le sue `Aqa’id deviate gli diventano ben note.

In realtà, la bay`ah sufi è semplicemente uno strumento (uno strumento raccomandato e sunnah, senz’altro) in vista di un obiettivo più grande, quella della purificazione spirituale (tazkiyah), per raggiungere l’ihsan. E dunque, in certi casi sarà permesso rompere la bay`ah, senza che ciò significhi commettere alcun peccato; anzi, in certi casi ciò sarà persino necessario, come vedremo.

Ho tradotto questo breve messaggio di Hadrat Shaykh Syed Arshad (db), sperando che insha’Allah possa essere di beneficio nello svelare alcune idee scorrette a tale riguardo e far luce sulla reale dimensione di tale questione.

Rompere la Bay`ah è peccato?

Da un messaggio di Hadrat Shaykh Syed Arshad Sahab (db).

La bay`ah non può essere trattata con leggerezza, eppure nella religione essa è solamente Mustahabb [raccomandata]: nè Fard [obbligatoria], né wajib[necessaria].Ci possono essere diverse ragioni per interrompere tale relazione:1) Hai fatto bay`ah ma in seguito hai scoperto che le `aqa’id [dottrine, credenze] dello Shaykh [con cui avevi fatto bay`ah] non sono corrette. Rompere una tale bay`ahè necessario.2) Hai scoperto di non avere munasibah [compatibilità] con lo Shaykh, e dunque non puoi trarre beneficio da lui; in tal caso sarà meglio cercare un altro Shaykh, perchè lo scopo della bay`ah è di imparare come compiacere Allah Subhanahu wa Ta`ala; lo Shaykh di per sé non è l’obiettivo della bay`ah.3) Sei stato con uno Shaykh per un considerevolo periodo di tempo, ma ancora non riscontri alcun cambiamento positivo (a condizione che tu abbia seguito le sue istruzioni): in tal caso si potrà lasciare questo Shaykh, ma bisognerà rispettarlo per tutta la vita.

4) Sei in bay`ah con uno Shaykh, ma per qualche ragione non puoi comunicare con lui per lunghi periodi di tempo: in tal caso sarà meglio trovare uno Shaykh più vicino a te o più facilmente contattabile. In generale, se non si può comunicare con il proprio Shaykh per più di tre mesi di seguito, nemmeno per posta, ciò tecnicamente significherà che nel tuo caso egli non è contattabile.

Possono anche esservi altre ragioni: se una persona è onesta con sé stessa e non ha l’abitudine di rompere la bay`ah per poi ripeterla con un nuovo Shaykh, egli potrà facilmente valutare la propria situazione e prendere una decisione.

Se la bay`ah viene rotta per ragioni valide, non ne deriverà alcun danno; altrimenti, almeno nella via del Suluk [il sentiero spirituale] tale persona non avrà successo (illa masha’Allah). Comunque, ciò non è nè fisq né un peccato, nemmeno del minimo livello: una tale `aqidah [ovvero, l’idea che rompere la bay`ah costituisca un peccato e sia proibito] è “mubalagha fi-d-Din” [esagerazione nella religione].

Sarà meglio informare lo Shaykh in modo molto umile, ma se non lo si informa per qualche buona ragione, anche ciò sarà corretto; in ogni caso bisognerà tenere a mente il suo rispetto e non parlare mai male di lui [anche dopo aver rotto la bay`ah].

La scala delle priorità: il vero obiettivo del Tasawwuf

24 luglio 2011 Lascia un commento

La scala delle priorità: il vero obiettivo del Tasawwuf

Hadrat Syed Shaykh Arshad Sahab (db)

Bisogna dirigere al Qur’an ed alla Sunnah piuttosto che a libri scritti da Sufi; esortare a leggere la biografia del Rasulillah (sallallahu `alayhi wa sallam) e dei suoi Sahabah (radiyallahu `anhum) piuttosto che le biografie dei Mashaykh sufi. Tenere un’occhio vigile sulle `Aqa’id dei propri studenti è la prima responsabilità, quindi vengono le `ibadat, poi l’islah degli akhlaq, quindi le mu`amalat come le transazioni commerciali (halal/haram?), quindi i doveri civici verso gli altri esseri umani ed infine anche l'”`adl ijtima`i: la giustizia collettiva e la politica.

Fare moltissimo dhikr è solo un aspetto dell’Islam; bisogna far comprendere cosa vuole da noi l’Islam, dire che se si vuole ottenere qualcosa dalla barakah dell’Islam dobbiamo arrendere la nostra intera vita ad esso: pezzi e bocconi non sono sufficienti. In breve, bisogna imprimere la comprensione che il mero sperimentare qualche esperienza mistica significa “nulla”, né dev’essere quello l’obiettivo.

Il Qur’an ci dice chiaramente chi sono gli Awliya’ Allah: “Alladhina amanu wa kanu yattaqun“; tenendo questo a mente il nostro obiettivo è: 1) `Aqa’id corrette, 2) A`mal corretti: speriamo che ciò porterà al compiacimento di Allah SubhanuHu wa Ta`ala, il che risulterà nel successo nell’akhirah.

Maktubat Hadrat Shaykh Arshad Sahab (d.b.)