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Archive for the ‘Confutazioni’ Category

San Valentino, Compleanni ed Altre Stupidaggini

6 febbraio 2013 3 commenti

San Valentino, Compleanni, ed Altre Stupidaggini

 

Ciò che la propaganda commerciale e culturale offre come bello ha radici nel ripugnante paganesimo, ma molti ciechi seguaci non lo sanno.

Di: Khalid Baig

Pubblicato: 24 Zul-Qa’dah 1422, 7 Febbraio 2002

Da: http://www.albalagh.net/food_for_thought/valentine_daze.shtml?action=view&item=TP083

Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro.

 

Esiste un gruppo di pratiche che consideriamo il fratello gemello della bid`ah. Come le bid`ah, esse prosperano sulle fondamenta doppie dell’ignoranza e dell’influenza esterna. Come le bid`ah, comportano dei rituali. Ma a differenza delle bid`ah, ai rituali non è stato dato un aspetto islamico: essi vengono seguiti in quanto considerati una pratica culturale accettabile, o la più recente cosa “in” importata.

La maggior parte di coloro che indulgono in esse non sanno nemmeno cosa stanno facendo: sono solamente ciechi seguaci dei loro altrettanto ciechi leader culturali. Non si rendono conto che ciò che considerano uno svago innocente ha invece le sue radici nel paganesimo, che i simboli che stringono sono i simboli della miscredenza, che le idee che acquisiscono sono il prodotto della superstizione. Che tutto ciò è la negazione di ciò che l’Islam rappresenta.

Prendiamo il giorno di San Valentino, una giornata che dopo essere morta di una ben meritata morte in gran parte d’Europa (ma sopravvivendo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti) ha improvvisamente iniziato ad emergere tra un buon numero di paesi musulmani. Chi era Valentino? Perchè si festeggia questo giorno?

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Sulle Obiezioni all’Educazione Islamica dei Figli

12 gennaio 2013 Lascia un commento

Di questi tempi è facile sentire discorsi volti a convincere i Musulmani del presunto “errore” insito nel “costringere” i propri figli ad un’educazione islamica, di quanto il fornire ai propri figli la conoscenza delle basi essenziali della religione di appartenenza costituirebbe una vera e propria “violenza” contro le coscienze, il senso critico, l’indipendenza e l’autonomia dei propri figli, e di quanto essi dovrebbero essere lasciati “liberi di scegliere” e di approfondire per conto loro (se e quando vorranno) in età adulta, ormai maggiorenni, “senza forzature né costrizioni”.

E capita allora che a volte i Musulmani, tratti in inganno dall’incalzare di tutta questa retorica sulla “libertà di scelta”, sul “non imporre”, finiscano sulla difensiva, e falliscano nel riconoscere il dovere di fornire un’educazione islamica ai propri figli.

Capita addirittura che alcuni “padri Musulmani”, sposati con donne cristiane, rinuncino in toto ad offrire un’educazione islamica, o accettino che i figli abbiano un’educazione mista secondo “entrambe le religioni”, delegando loro la scelta ad un futuro più o meno remoto, come se “scegliere” una religione fosse qualcosa privo di alcuna importanza, come se si trattasse di scegliere il proprio colore preferito o la squadra di calcio nel cuore.

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Sadaqatul Fitr: Circa UN EURO, Non Otto!

17 agosto 2012 Lascia un commento

Anche quest’anno, molti centri islamici in Italia, legati al “circuito Ikhwani” europeo, hanno fissato un prezzo “maggiorato” per il valore della Sadaqatul Fitr (Zakah al-Fitr): 8 euro.

Senza andare nel dettaglio sul modo in cui abbiano calcolato tale cifra, è necessario informare i Musulmani dell’effettivo importo dovuto per la Sadaqatul Fitr.

A questo scopo, ho tradotto questo pamphlet distribuito dal Wifaqul `Ulama’ inglese, ed a cura di Mufti Sajid e Maulana Farid:

Come Calcolare Sadaqatul Fitr (Zakatul Fitr)

Alla luce di ciò, emerge che la cifra da pagare (e da devolvere ai legittimi destinatari della Zakah, non per alcun altro progetto!) è l’equivalente di 1,7 kg (un chilo e 700 grammi) di grano [nel Madhhab Hanafi; per le altre scuole, si veda il link sovraindicato].

Nei vari post del thread di cui offro il link qui sotto, Mufti Husain Kadodia Sahab afferma la possibilità di calcolare la cifra in base al prezzo di 1,7 kg di farina:

Fitrana, Sadaqaul-Fit’r, Zakatul-Fitr explained!

Dunque, recandosi in un qualsiasi supermercato potrete vedere coi vostri occhi il prezzo di un chilogrammo di farina di media qualità, che si aggira intorno ai 0,50 euro (50 centesimi), fino ad 1 euro in base alla marca ed alla qualità.
In base ad un “prezzo medio” così stabilito, 1,5 euro (1 euro e 50 centesimi, abbondando!) risulteranno più che sufficienti per acquistare 1,7 kg di farina.

Questa è dunque all’incirca la cifra corretta della Sadaqatul Fitre non 7-8 euro (“modernisticamente” calcolati in base al costo di “un pasto medio”!).

Ripetiamo nuovamente che la Sadaqatul Fitr va’ destinata alle categorie di persone cui può essere destinata la Zakah; personalmente, consiglio vivamente di inviare la propria Sadaqatul Fitr ad’un organizzazione islamica affidabile, che distribuisca tale denaro secondo quanto prevede la Shari`ah, in paesi in cui vivono Musulmani che hanno davvero bisogno della nostra Zakah/Sadaqah, perchè muoiono di fame per davvero (vedi ad esempio il disastro umanitario in Somalia, Siria, Birmania, Assam, etc.).

Una tale affidabile organizzazione umanitaria islamica è Ummah Welfare Trustwww.uwt.org (che – a conferma di quanto andiamo dicendo – vedo ora che ha fissato il costo della Sadaqatul Fitr a 1,5 sterline (circa 1,90 euro) – probabilmente per arrotondare e per venire incontro anche al valore secondo il Madhhab Shafi`i, che si basa sul calcolo di qualche centinaio di grammi di grano/farina in più, e dunque è leggermente più alto (questione di decine di centesimi!); per le vostre donazioni si veda: Sadaqatul Fitr).

P.S.:
Sul Fiqh (giurisprudenza) della Sadaqatul Fitr, si veda:

Shawwal: Cosa fare durante la notte dell’`Id, il giorno dell’`Id e durante il mese – Hadrat Mufti Muhammad Taqi Usmani

Fatawa dell’Imam Khaffaji e di `Allamah Kashmiri: Il “Perennialismo” è Kufr!

Fatawa dell’Imam Khaffaji e di `Allamah Kashmiri:

Il “Perennialismo” è Kufr!

 

A cura di Saad Khan 

Fonte: http://www.sunniforum.com/forum/showthread.php?51185-Perennialism-is-kufr-Imam-Khaffaji-amp-Kashmiri&p=421561&viewfull=1#post421561

 

Il perennialismo è una delle più grandi fitan che la Ummah Islamica deve affrontare in Occidente. Gli `Ulama’ in passato hanno confutato questa fitna ed oggi c’è di nuovo bisogno di contrastare questo morbo. L’Imam Sayyid Anwar Shah Kashmiri (che Allah abbia misericordia di lui) ha citato una fatwa dell’Imam Shihab al-Din Khaffaji al-Maliki (che Allah abbia misericodia di lui) nel suo magnum opus “Ikfar al-Mulhidin” da “Nasim al-Riyad Sharh Shifa’“; egli scrive:

“…Colui che per un qualsiasi motivo non considera “kuffar” i seguaci di altre religioni: Egli dice: “Quindi (a causa dell’indecisione nel takfir da parte di coloro che travisano e distorcono nusus [testi] chiari ed unanimi) noi riteniamo kafir colui che non consideri kuffar i seguaci di altre religioni, o che esiti a chiamarli kuffar, o che dubiti del loro kufr, o che ritenga che la loro religione sia giusta, sebbene egli sostenga di essere Musulmano e consideri false le altre religioni al di fuori dell’Islam; allora è kafir anche chi non considera kuffar le persone di altre religioni, dato che questa persona oppone l’Islam rifiutandosi di considerare “kafir” un kafir e ciò è un tradimento ed una negazione della Religione. (In breve, non considerare “kafir” chiunque non segua l’Islam equivale ad opporre ed a negare l’Islam, ed un tale individuo è egli stesso un kafir)””.

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Un Avvertimento Riguardo al “Sufismo”

30 giugno 2012 Lascia un commento

Un Avvertimento riguardo al Sufismo

 

Di: Hadrat Mufti Muhammad Taqi Usmani 
Fonte: http://www.ashrafiya.com/2012/06/27/warning-regarding-sufism/

 

Parlando nel Regno Unito, Sayyidi wa sanadi Shaykh Mufti Muhammad Taqi Usmani (che Allah lo preservi) ha detto:

“Vorrei mettere in guardia le giovani generazioni di Musulmani dall’errata interpretazione del Sufismo.

Esso è stato ampiamente propagato nel mondo occidentale dai non-Musulmani. Loro hanno coniato il termine “Sufismo”. Loro elogiano il Sufismo, predicano il Sufismo, propagano il Sufismo. Qualcuno potrebbe pensare che essi fanno ciò al servizio dell’Islam. Ma la realtà è che il Sufismo propagato dagli scrittori occidentali è piuttosto contrastante con la Shari`ah; è piuttosto contrastante con la vera essenza del Tasawwuf e della tariqah.

Tempo fa un funzionario occidentale di alto rango ha visitato il Darul Uloom di Karachi [Pakistan]. Dopo una visita minuziosa ad osservare le attività di insegnamento, ha commentato dicendo di non aver notato che venisse insegnato alcunché riguardo al Sufismo.

Gli venne allora chiesto cosa intendesse per Sufismo.

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Il Takfir ed i Due “Opposti Estremismi” al Riguardo

L’espressione takfir indica il dichiarare qualcuno “kafir“, ossia miscredente, non-Musulmano.

Sul concetto del takfir e sul suo utilizzo, si sono diffuse oggigiorno diverse incomprensioni.

La prima, è quella per la quale si crede che sia il takfir in se stesso a rendere qualcuno non-Musulmano (in un rapporto causa-effetto), come se si trattasse di una “bolla papale” o una forma di scomunica.

In realtà, nell’Islam non esiste né papato né autorità ecclesiale (grazie a Dio), e dunque nessuno ha la forza, il potere, la capacità, il diritto o l’autorità di “mettere,” “spingere” o porre qualcuno fuori dall’Islam e renderlo miscredente per mezzo di una qualche dichiarazione, responso giuridico, od altro.

Semmai, ciò che avviene è che la persona cui viene rivolto il takfir, viene semplicemente dichiarata pubblicamente ed esplicitamente qualcosa che già è; egli è già divenuto miscredente/non-Musulmano per conto di qualche sua stessa azione o dichiarazione che costituisca kufr; è già fuori dall’Islam, ed il takfir serve – a posteriori – a dichiarare, esplicitare e dare conferma a fatti già avvenuti, di una realtà già stabilita, ovvero l’avvenuta uscita al di fuori dell’Islam da parte della persona cui viene rivolto il takfir.

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I Musulmani, la “Modernità”, l’Imitazione dei Kuffar, le Nostre Responsabilità

31 Maggio 2012 Lascia un commento

Già molte volte abbiamo denunciato la pedissequa imitazione delle mode, dei costumi, delle ideologie dei kuffar da parte dei Musulmani (e come potremmo fare altrimenti, quando il Profeta stesso (sallallahu `alayhi wa sallam) ci ha avvisato che chi imita un popolo verrà considerato uno di loro (e quindi risorto con loro nel giorno del giudizio).

L’imitazione dello “stile di vita occidentale” viene mascherata come “modernità” e quindi resa un idolo invisibile e mascherato di “ineluttabilità”; l’imitazione di una determinata cultura viene mascherata come “progresso”; dal campo spaziale viene spostata sul campo temporale, e quindi considerata presupposto necessario del miglioramento, del “progresso” dei paesi Musulmani.

I costumi, le abitudini, le Leggi e l’ideologia dell’Islam, invece, vengono legati al “passato”, a qualcosa di “retrogrado”, “antico”, “vecchio”, “non più attuale”, ed ancora all’inciviltà, alla povertà.

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Che cos’è un madhhab? Perché è necessario seguirne uno?

17 Maggio 2012 Lascia un commento

Che cos’è un madhhab?

Perché è necessario seguirne uno?

 

Un breve saggio di Shaykh Nūh Hā Mīm Keller
Traduzione a cura di: Alī Yahyā ‘Abd al-Rahmān
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 Il termine “madhhab” deriva da una parola araba il cui significato è “andare” o “prendere una strada” e si riferisce alle decisioni del mujtāhid in relazione ad una serie di possibilità interpretative delle regole di Allah contenute nel Corano e negli ahadīth in merito ad una particolare questione. In un senso più ampio, con madhhab si intende l’intera scuola di pensiero di un particolare imām mujtāhid, come Abū Hanīfa, Mālik, Shāfi’ī o Ahmad e, successivamente, di un insieme di studenti di elevata sapienza appartenenti alle loro scuole, che hanno analizzato le loro testimonianze e raffinato e migliorato il loro lavoro.
Il compito degli imām mujtāhid era quindi quello di organizzare le prescrizioni contenute nel Corano e nella Sunnah in particolari norme legali da applicare alla vita di tutti i giorni, che costituiscono la “giurisprudenza” (Fiqh). Il Fiqh è quindi la parte della nostra Religione (Dīn) che si riferisce alle conoscenze religiose che ciascuno di noi deve possedere, e delle quali possiamo distinguere tre aspetti.
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“Nessuno mi può giudicare”: Cuore, Intenzioni ed “Apparenze”

11 Maggio 2012 Lascia un commento

Di questi tempi, è praticamente impossibile iniziare un qualsiasi discorso sulla religione – sia la sua dottrina che la sua pratica – senza sentire frasi come “non ti voglio giudicare, però…” – “non giudicatemi” – “non è per giudicare” – “nessuno mi può giudicare!“.

La diffusione di queste espressioni tradisce un più ampio fenomeno sociale, che affonda le sue origini nella cultura consumistica del secondo dopoguerra (o anche prima); la celebre canzone “nessuno mi può giudicare” non è un caso che accompagnasse rivoluzioni nei costumi e nella morale dell’Italia degli anni ’60, all’insegna della legittimazione e della relativizzazione.

Ed in quanto fenomeno sociale e rappresentazione dell’ideologia dominante, è essenziale verificare la compatibilità di tali espressioni (e ancor di più, del messaggio ad esse sottostante) con il messaggio ed il metodo islamico, in modo da rendere chiaro se tale modo di ragionare e pensare sia compatibile con gli insegnamenti e lo spirito del nostro Din (religione e stile di vita), o se non sia piuttosto il risultato dell’influenza di modelli extra-islamici degenerati e sovversivi.

E la realtà è che tale espressione viene utilizzata da diverso tempo da chi spinge alla vasta accettazione sociale di determinate pratiche e, “avendo la coda tra le gambe” sapendo di essere nel torto, salta subito alla gola di chiunque intenda porre un freno ad esse, accusandolo, appunto di “giudicarli senza averne alcun diritto“.

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San Valentino, Compleanni, ed Altre Stupidaggini

14 febbraio 2012 Lascia un commento

San Valentino, Compleanni, ed Altre Stupidaggini

 

Ciò che la propaganda commerciale e culturale offre come bello ha radici nel ripugnante paganesimo, ma molti ciechi seguaci non lo sanno.

 
Di: Khalid Baig

Pubblicato: 24 Zul-Qa’dah 1422, 7 Febbraio 2002

Da: http://www.albalagh.net/food_for_thought/valentine_daze.shtml?action=view&item=TP083

Traduzione a cura di: `Umar Andrea Lazzaro.

Esiste un gruppo di pratiche che consideriamo il fratello gemello della bid`ah. Come le bid`ah, esse prosperano sulle fondamenta doppie dell’ignoranza e dell’influenza esterna. Come lebid`ah, comportano dei rituali. Ma a differenza delle bid`ah, ai rituali non è stato dato un aspetto islamico: essi vengono seguiti in quanto considerati una pratica culturale accettabile, o la più recente cosa “in” importata.

La maggior parte di coloro che indulgono in esse non sanno nemmeno cosa stanno facendo: sono solamente ciechi seguaci dei loro altrettanto ciechi leader culturali. Non si rendono conto che ciò che considerano uno svago innocente ha invece le sue radici nel paganesimo, che i simboli che stringono sono i simboli della miscredenza, che le idee che acquisiscono sono il prodotto della superstizione. Che tutto ciò è la negazione di ciò che l’Islam rappresenta.

Prendiamo il giorno di San Valentino, una giornata che dopo essere morta di una ben meritata morte in gran parte d’Europa (ma sopravvivendo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti) ha improvvisamente iniziato ad emergere tra un buon numero di paesi musulmani. Chi era Valentino? Perchè si festeggia questo giorno?

 

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